Dai risultati dei test Invalsi tenuti nel 2015/16 non trapela nulla di nuovo: si conferma pure il comportamento scorretto durante il test, soprattutto al Sud.
Scorrendo i dati estrapolati dai risultati ottenuti da tutte le classi, presentati al Miur il 7 luglio, si riscontrano, ancora una volta, i risultati “eccellenti” nel Nord Est e in Lombardia. Mentre il Sud è ancora in indietro.
Qualche novità giunge dal Centro Italia, in particolare dal Lazio e “con la testa di ponte delle Marche”, dove si è registrato un lieve miglioramento rispetto al passato.
In generale, ha detto Roberto Ricci, responsabile dell’area prove dell’Invalsi, “la differenza di risultati” nelle prove di matematica e italiano svolte dagli studenti “è quella che già conosciamo all’interno del Paese”.
Nel Centro Italia, dunque, è buono il risultato ottenuto dal Lazio, “in contro tendenza rispetto agli anni scorsi soprattutto nella scuola elementare e media”.
Nel Nord est e Nord ovest “sono buone le prove degli istituti tecnici, migliori di quelle dei licei in Italia meridionale e centrale”.
Al Sud invece i risultati “non sono buoni. L’unica Regione che conferma il suo posizionamento positivo è la Puglia con risultati che si attestano sulla media nazionale”.
“Rispetto all’anno scorso – ha concluso Ricci – la partecipazione ai test è tornata a livelli altissimi. E per quanto riguarda il cheating, il comportamento scorretto durante il test, non è un fenomeno che migliora ma allo stesso tempo non esplode”.
Il cheating, derivante dalla volontà di ben “figurare”, che si materializza copiando, a volte anche con l’aiuto dei docenti, rimane “diffuso al Sud in tutti i tipi di scuola: in Calabria dalle elementari, nelle altre regioni dalla scuola media in su. Poi però ci sono anche esempi virtuosi, dove il valore scende, come Puglia e Sardegna, quest’ultima pur avendo risultati bassi”.
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