A riaprire il dibattito sulla carriera dirigenziale per i Direttori SGA delle istituzioni scolastiche ed educative, in coerenza con il progetto di attuazione ed implementazione della riforma sulla “Buona Scuola, il Presidente di Anquap, Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche, ha inviato una lettera a Stefania Giannini, ministra dell’Istruzione.
“Una recente interessante e significativa ricerca svolta da Massimo Cerulo, commissionata dalla Fondazione Giovanni Agnelli di Torino e pubblicata da Rubettino ebook dal titolo ‘Gli equilibristi – La vita quotidiana del dirigente scolastico: uno studio etnografico’ –scrive Anquap – rilancia un tema di governante questa Associazione più volte sostenuto”. All’interno del testo viene detto come occorra “creare la carriera dirigenziale per il Dsga.
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In fondo, è un ruolo che già svolge nella quotidianità: dirige la segreteria occupandosi di tutto quello che concerne l’ambito amministrativo. Tuttavia, attualmente la responsabilità in merito resta sulle spalle del Dirigente il quale, molte volte, neanche potrebbe leggere o mettere naso in questioni amministrative in quanto, ripeto, privo delle competenze per farlo. Creare la carriera dirigenziale per il Dsga significherebbe riconoscerne valore e attribuirgli formalmente responsabilità, sgravando il Preside dalla gestione-monitoraggio dell’ambito amministrativo. Una sorta di diarchia ben temperata grazie a un feeling collaborativo che immagino verrebbe a crearsi tra i due per il bene comune dell’istituzione scuola (le osservazioni svolte confortano tale interpretazione)”.
Un concetto sostenuto nella prefazione anche da Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Giovanni Agnelli, secondo il quale “se è corretto definire una carriera amministrativa all’interno della scuola, tuttavia, creare una diarchia nella gestione, senza un chiaro rapporto gerarchico, può essere controproducente, perché annacqua la responsabilità di ognuno ed è probabile fonte di conflitti”.