Categorie: Riforme

Ritorna il “voto di condotta” e recupero debiti a settembre

Tanti argomenti trattati in solo 12 articoli nel disegno di legge sulla scuola presentato dal ministro Gelmini al Consiglio dei ministri recante “Disposizioni in materia di istruzione, università e ricerca. A guardare bene nelle novità introdotte ci si accorge come la maggior parte di esse altro non sono che il ripristino di cose del passato.
Si ritorna ai tempi del "7 in condotta". Il provvedimento riguarderà tutti gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.Il giudizio e la votazione sul comportamento degli studenti attribuiti dal consiglio di classe concorreranno alla valutazione complessiva dello studente: nei casi più gravi potrà comportare, con specifica motivazione, anche la non ammissione all’anno successivo anche se l’alunno ha un buon profitto. Ai fini dell’ammissione all’esame di Stato del secondo ciclo, la riduzione fino ad un massimo di cinque punti del credito scolastico. “Valutare il comportamento – ha spiegato il ministro Gelmini – significa rafforzare nella comunità scolastica l’importanza ed il rispetto delle regole e la capacità dello studente di saper stare con gli altri”.
“Una risposta importante agli atteggiamenti eccessivi di bullismo”, ha sottolineato il presidente del Consiglio, Berlusconi, ma restano ancora da stabilire i criteri per discernere tra “bullismo” e cattiva condotta.
Per il Moige (Movimento italiano genitori) il ripristino del voto in condotta è “molto positivo il ripristino di uno strumento che consente una valutazione più ampia della crescita e della maturazione dei ragazzi: è inconcepibile avere nella nostra scuola ragazzi magari capaci, bravi, ma fuori dalle regole educative. Questi sono i passi giusti per restituire alla scuola l’autorità che merita attraverso l’ordine, la legalità e il rigore”.Per quanto riguarda il recupero dei debiti, dal 1° al 9 settembre di ogni anno si svolgeranno, per gli alunni sospesi che non hanno conseguito il giudizio di promozione, le verifiche e l’integrazione dello scrutinio finale, a conclusione del quale gli alunni saranno ammessi o no ammessi alla classe successiva. “Non reintrodurremo gli esami di riparazione – ha spiegato la Gelmini – devono rimanere i recuperi perché non vogliamo gravare sulle famiglie”. Recuperi o esami di riparazione, i ragazzi dovranno sacrificare la loro estate per colmare le lacune contratte durante l’anno scolastico.
Un’altra novità è rappresentata dall’introduzione di 33 ore annue di educazione alla “Cittadinanza e Costituzione”, una sorta di vecchia educazione civica. Questa disciplina, secondo il Ministro, serve da supporto per migliorare il comportamento degli studenti e quindi poter giungere ad una positiva valutazione del comportamento. “La diffusione della cultura della cittadinanza e della conoscenza delle istituzioni tra i giovani – ha detto Mariastella Gelmini – deve essere inserita a pieno titolo nel piano dell’offerta formativa”.
Inoltre, il Ministro ha voluto dare continuità a quella che sinora era stata un’iniziativa sperimentale, introducendo stabilmente la carta dello studente, denominata “Io studio”. Si tratta di uno strumento che riconosce lo status di studente fornendo agevolazioni e facilitazioni per la fruizione di attività a carattere culturale, educativo e formativo, compresa la mobilità nazionale, europea ed internazionale. A tal proposito, il Ministero dell’istruzione fa sapere che con l’inizio del prossimo anno scolastico saranno distribuite gratuitamente due milioni e mezzo di “carte” a tutti gli studenti delle scuole secondarie superiori.
Un importante punto del disegno di legge approvato, ed esattamente all’art. 7, riguarda il valore abilitante della laurea in Scienze della formazione. Si è fatto un gran parlare, in questi giorni, sulle sorti del valore abilitante della laurea in Scienze della formazione a seguito dell’abrogazione dell’art. 5 della legge 28 marzo 2003, n. 53 e dell’eliminazione del X ciclo delle Ssis.
L’art. 7 del Ddl Gelmini ribadisce che “l’esame di laurea sostenuto a conclusione dei corsi in Scienze della formazione primaria ha valore di esame di Stato e abilita all’insegnamento, rispettivamente, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria”.
Intanto, il ministro Gelmini è intevenuto anche sulla proposta lanciata nei giorni scorsi a proposito della “divisa scolastica”, il vecchio grembiule col fiocco, sottolineando ancora una volta che “è un elemento di ordine e di uguaglianza tra gli studenti. L’importante è semplificare la vita alle mamme e l’uso della divisa va in questa direzione”. Ai presidi, però, spettarà la decisione finale.

Per visonare e scaricare il Ddl del 1° agosto 2008, consulta il box "Approfondimenti".

Alfio Patti

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