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Ritorna la leva obbligatoria? Sembra certo, se parte il riarmo degli stati Ue

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Sarà leva obbligatoria anche per le femmine, come ha fatto notare Roberto Saviano nel corso di un dibattito a Otto e mezzo su La7, se la politica del riarmo europeo prenderà piede, come è destinato a prenderlo, secondo quanto i politici al governo declamano.

Se, infatti, un esercito comune europeo oggi è impossibile formarlo, saranno i singoli stati dell’Ue ad armarsi, creandosi il proprio esercito, con relative gerarchie, e le proprie armi. 

E se “La pace non è gratis”, non lo è nemmeno la guerra, dice il rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, che aggiunge: “Anzi, costa decisamente di più anche in termini di vite umane. Quando si parla di tutte queste armii cittadini europei hanno capito che poi ci saranno dei corpi che dovrebbero usarle: i corpi dei nostri figli. Questa non sarebbe una guerra per procura. E allora, una volta che si constata che non esiste una politica comune europea, perché non si accelera su quella?”.

Perché non si accelera, spiega Montanari, per avere più federalismo, la cui mancanza” È un problema di cultura. Basti pensare al nostro presidente della Repubblica che ha esortato a votare un commissario Ue in quanto italiano o al fatto che la Commissione europea si costruisca col Manuale Cencelli degli interessi nazionali. Io invece mi sento molto più europeo che italiano”.

Io qui parlo- spiega ancora il rettore dell’università di Siena– del fatto che continuiamo a mettere avanti gli interessi nazionali. Ma il problema è che questa è una somma di egoismi, non è una comunità. Allora se pensiamo che questo problema si risolva con le armi, rimanendo i soliti 27 litigiosi incapaci di pensare alla stessa cosa e armati fino ai denti, a me pare il fallimento di una classe dirigente “.

Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Saviano: “Tomaso parlava dei corpi che utilizzeranno queste armi: il prossimo passaggio è la leva obbligatoria maschile e femminile in tutti gli Stati europei. Questo è certo”.

E al di là di questi dibattiti che declamano giustificati allarmi perfino sulla costituzione di un esercito europeo e di un armamentario europeo, nel terzo millennio non si riesce nemmeno a immaginare l’invasione di una qualsiasi potenza non europea dentro l’Europa.

La Russia di Putin, che poi è per lo più di cultura occidentale, schiererebbe i suoi carri armati contro gli stati Ue? Contro l’Italia? La Germania, la Francia? O sgancerebbe una bomba atomica dentro la culla della civiltà dell’uomo? Dentro l’Europa della cultura e dell’arte? Facendo stragi? E a quale fine? Per ottenere che cosa? Quali ricchezze? 

E lo stesso vale per la Cina: a che gli gioverebbe? Quali benessere ne avrebbe e come potrebbe mantenere le sue posizioni di dominio? 

Forse tanto clamore per il riarmo di ciascuno stato europeo, come dicono tanti osservatori, per rifinanziare sotto-sotto le industrie belliche, togliendo risorse allo stato sociale che starebbe diventando una palla al piede per le casse dello Stato e favorendo i privati, pronti già da tempo con pensioni da fondi assicurativi, sanità e scuola per chi può permettersela a pagamento, mentre per chi non può, c’è sempre il pubblico, ma alla rifusa, come nei lazzaretti o nei ghetti.  

Pasquale Almirante

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