Attualità

Ritornano i pidocchi? Da Londra a Milano sarebbe allarme nelle scuole

Scatta l’allarme pidocchi nelle scuole e fra  i messaggi più frequentemente presenti in questi giorni nelle bacheche delle scuole, in particolare quelle dell’infanzia e le primarie, ci sarebbe appunto il richiamo alla “pediculosi”.

Ma anche nelle chat dei genitori si starebbe diffondendo la paura, considerato pure che il fenomeno sarebbe stato segnalato già questa estate sotto gli ombrelloni, come sarebbe stato segnalato dai pediatri in diverse località turistiche. 

I ogni caso, anche se non si può parlare di mal comune, il problema pediculosi sarebbe esploso già  fuori dai confini nazionali e proprio a fine settembre quando un monito lo avevano lanciato alle famiglie gli infermieri scolastici del Regno Unito, in un servizio pubblicato sulla rivista ‘Nursing Times’. “Siate vigili, perché sono in aumento”.

Secondo dati del Servizio sanitario nazionale inglese tra il 15 e il 21 settembre ci sono state oltre 12.700 visite alla pagina di consulenza sanitaria dedicata a pidocchi e lendini, il 34% in più di quelle effettuate tra l’1 e il 7 settembre. 

Il picco è stato raggiunto il 18 settembre, quando in pratica si è viaggiato al ritmo di un clic ogni 39 secondi, per un totale di 2.196 accessi in un giorno. 

Secondo gli esperti, questo aumento di interesse per il tema in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico stava ad indicare che alcune scuole potrebbero essere state colpite da un’epidemia di pidocchi subito dopo le vacanze estive. 

Il pediatra, sentito dall’Adnkronos Salute, afferma: La situazione, anche in Italia, “peggiorerà con l’arrivo della stagione fredda e la maggior permanenza nelle aule”.

“Le belle giornate con le alte temperature hanno finora facilitato la vita all’aria aperta e ridotto un po’ le possibilità di trasmissione. E ancora non vengono usati guanti, cappelli e sciarpe, che sono un tradizionale veicolo di contagio. Indipendentemente dalla numerosità dei casi, resta però sempre valido e da raccomandare il controllo settimanale, da fare il sabato per avere il tempo tecnico per intervenire”.

Pasquale Almirante

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