Puntuali come l’estate, ritornano i compiti delle vacanze ed ecco che ritorna impellente ed indifferibile il cavilloso dilemma se far svolgere i compiti o lasciare i propri figli liberi di esprimere il loro “dolce far niente”.
Al riguardo sono tanti i dubbi e la moderna pedagogia insiste sul fatto che obbligare i bambini a rimanere seduti ed eseguire anche un esercizio didattico o dei calcoli matematici, non accresce l’intelligenza, né aumenterà il grado di cultura. Cosa fare allora?
Fin da piccoli è bene orientare il proprio figlio a fare della lettura il proprio passatempo preferito. Come?
Non ci sono ricette miracolose, ma il metodo più efficace è quello del contagio. Vedere i genitori leggere offre al figlio stimoli e modelli fondamentali per avvicinarsi al piacere della lettura. Un libro può essere sfogliato, annusato, toccato e infine scelto. Un libro è magia e fa sognare. Una lettura, continua e costante, fa aumentare i propri punti di vista, libera la mente da vincoli e pregiudizi, sviluppa il pensiero critico, accresce l’immaginazione e la fantasia, arricchisce di un lessico vario e articolato, mantiene l’attenzione e la concentrazione, stimola la memoria, amplia le proprie conoscenze, migliora certamente il rispetto delle altrui idee e il rispetto delle persone.
Lasciamo allora il fanciullo libero di dare sfogo alla propria espressione per ricordare che, un bambino che gioca tanto durante il periodo fanciullesco, sarà un uomo sereno e felice…e, al contempo, l’impiego di un po’ di tempo dedicato alla lettura non implica costrizione, né imposizione, ma la pratica di una buona condotta educativa e sociale.
Ogni libro che si legge ci aiuta a diventare persone migliori nell’aridità della vita di tutti i giorni e come diceva Cicerone “I libri sono l’alimento della giovinezza e la gioia della vecchiaia”.
Graziella Fortuna
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