Lunedì 26 aprile non si rientrerà in tutte le scuole e le Regioni con gli alunni presenti a lezione: non vi sono ancora le condizioni che lo permettono. Nemmeno nelle zone gialle e arancioni, È quanto scaturito dall’incontro svolto martedì 20 aprile tra i ministri di competenza e gli enti locali, in particolare i rappresentanti di Regioni e Province. E’ emersa quindi l’impossibilità di attuare quanto annunciato dal premier Mario Draghi lo scorso venerdì durante la conferenza stampa.
Ad opporsi per il rientro al 100% degli allievi sono stati i presidenti di Regione, cosciente delle problematiche che permangono per evitare i contagi, soprattutto per il trasporto.
Tra coloro che hanno espresso perplessità figura Luca Zaia, a guida del Veneto, che ha proposto la didattica in presenza a scuola “a richiesta, come in Puglia”.
Il governo ha preso atto della richiesta. Ne consegue che nel testo che dovrebbe approdare in Cdm domani, scrivono le agenzie di stampa, si riporta che scuole superiori potranno adottare “forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica” affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza “ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%, della popolazione studentesca” mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita “ad almeno il 60% e fino al 100% della popolazione studentesca”.
Le disposizioni, prosegue il testo, “non possono essere derogate da provvedimenti dei presidenti delle Regioni” fatto salvo casi di “eccezionale e straordinaria gravità” dovuti al Covid.
“L’obiettivo del governo è quello di arrivare quanto prima ad una presenza al 100% dei nostri ragazzi a scuola, per quanto riguarda ogni ordine e grado”, ha detto il ministro Mariastella Gelmini alla riunione del governo con Regioni ed Enti locali
“Con il nuovo decreto – ha continuato l’ex titolare del Mi – diamo un chiaro segnale in questa direzione. La nostra volontà politica è quella di far terminare agli studenti l’anno scolastico in aula”.
Il nodo non sciolto, ancora una volta, è quello dei trasporti. Per raggiungere l’obiettivo della presenza totale degli alunni in classe, ha sottolineato Gelmini, “lavoreremo fianco a fianco con le Regioni e con gli enti locali, per aiutare gli istituti e per rafforzare il sistema del trasporto pubblico”.
“L’idea di Gelmini – riporta l’Ansa – è che si tenda quanto più possibile al 100% partendo da un minimo di 60 per cento, in tutta sicurezza, secondo quanto riferiscono diverse fonti”.
La ministra Gelmini, infine, guarda già al nuovo anno scolastico. “Propongo di istituire quanto prima un tavolo sul trasporto pubblico locale presso la Conferenza unificata con i ministri Giovannini (Trasporti), Bianchi (Istruzione) e Lamorgese (Interno), anche in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico a settembre”.
Secondo l’Ansa, il testo che si consegnerà nelle prossime ore al Comitato tecnico scientifico sarà sul modello di quello dello scorso anno, perchè avrebbe funzionato.