Attualità

Ritorno a scuola, a settembre 50 mila supplenti. Ma come gestirli?

L’avvio del nuovo anno scolastico sarà senz’altro all’insegna dei supplenti: abbiamo già riportato la stima della Cisl Scuola che parla di cattedre vacanti che si aggirerà attorno alle 85mila. C’è poi il previsto boom delle supplenze, con tantissimi precari che senz’altro andranno a coprire i buchi per l’ennesimo anno.

Rientro a scuola: come gestire le supplenze

Il Governo ha varato le Linee guida per il rientro a scuola a settembre prevedendo anche circa 50 mila docenti in più da utilizzare per il nuovo assetto post covid. Saranno 50 mila insegnanti a tempo determinato però, che dovranno rientrare nella lista della spesa con “il (ri)trovato” dalla ministra Azzolina e gli altri fondi del Governo. 

La domanda è: “Come gestire queste supplenze? Quale potrebbe essere la strada del Ministero?”

Fonti interne a Viale Trastevere intanto parlano di supplenti che non potrebbero prendere servizio prima del 14 settembre, data prevista del rientro a scuola.

Rientro a scuola: niente assegnazioni random. Solo in base al fabbisogno

Sembra esserci comunque l’idea di non poter utilizzare il miliardo in maniera random: se le classi di sdoppieranno e serviranno più docenti, questi però dovranno essere individuati “scientificamente”, ovvero, dovranno essere assunti supplenti in base al fabbisogno di ogni scuola. E’ chiaro che in questo quadro serviranno criteri molto rigidi e soprattutto chiari per individuare le scuole che necessitano davvero di altro organico.

Per gestire le supplenze “straordinarie”, secondo Italia Oggi, si potrebbe adottare lo stesso sistema delle supplenze sul sostegno: assegnare posti in deroga non intervenendo sull’organico di fatto ma autorizzando i posti sulla singola scuola in base al fabbisogno.

Si tratta certamente di una ipotesi, ma nelle prossime settimane si dovrà necessariamente iniziare a parlarne perché settembre è alle porte e un’operazione del genere dovrebbe coinvolgere tanti soggetti. Il tutto è però vincolato alla prima ricognizione degli spazi che ogni scuola dovrà presentare per garantire le distanze di sicurezza.

Fabrizio De Angelis

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