Lo scostamento di Bilancio, che prevede in totale altri 20 miliardi da sbloccare per la ripartenza del Paese, vedrà circa 300 milioni per la riapertura scuole.
Lo annuncia la ministra Azzolina, nel corso di un’intervista al Fatto Quotidiano: “Il governo si è appena impegnato a stanziare altri 300 milioni. Facciamo il conto? Prima 1,6 miliardi, ora 1,3: siamo a quasi 3 miliardi solo per settembre“.
“Con le risorse messe da inizio anno arriviamo a 6. Potenzieremo l’organico, docenti e personale Ata. Ribadisco: alla riapertura ci faremo trovare pronti”, prosegue la titolare di Viale Trastevere.
Anche il Movimento Cinque Stelle esulta per i nuovi fondi in arrivo per la riapertura.
Gianluca Vacca, capogruppo in commissione Cultura alla Camera del MoVimento 5 Stelle, spiega che l’impegno sulla scuola non si ferma qui: “nuove risorse andranno presto all’incremento dell’organico e altri investimenti saranno possibili grazie ai fondi del Recovery fund. Se a questo si aggiungono le tante iniziative per l’innovazione didattica, la semplificazione e digitalizzazione e la formazione di docenti e personale, possiamo affermare con certezza che per la scuola italiana è iniziata una nuova fase“.
In base a tali dichiarazioni, questi 300 milioni dovrebbero andare per la sicurezza delle scuole, almeno, così lasciano intendere le parole della Ministra e dei parlamentari del M5S.
Ma se il voto sullo scostamento arriverà in Senato il 29 luglio, le operazioni potrebbe prolungarsi, dato che bisognerebbe capire anche quale strada legislativa si adotterà per la “manovrina”.
La domanda è: si farà in tempo a sbloccare queste risorse per la sicurezza del rientro a scuola di settembre?
A proposito di Recovery fund: la Ministra ha commentato la notizia dell’accordo UE: “Questi soldi sono importantissimi, lo saranno anche per la scuola: una parte andrà all’istruzione, andrà nella direzione di diminuire il numero di alunni per classe e di fare un investimento in edilizia scolastica”.
In base a quanto risulta, ammesso che oltre il 10% di fondi di “salvataggio” Ue vadano alla scuola, questi saranno destinati, ad esempio, al rinnovo delle infrastrutture scolastiche, alla digitalizzazione, all’acquisto di arredi moderni.
Anche in questo caso, sappiamo già che questi fondi, non potrebbero sbloccarsi prima del 2021.
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