Nuovo intervento di Lucia Azzolina al programma televisivo di La7 In Onda. Si parla ancora di ritorno a scuola e banchi monoposto. Gli interrogativi sono tanti.
Come accennato dal sottosegretario De Cristofaro, le scuole al momento, avrebbero chiesto 2,5 milioni di banchi singoli. Numeri confermati dalla Ministra: “Mettiamo un po’ di ordine. Le scuole stanno lavorando per garantire il distanziamento. Abbiamo chiesto di quanti banchi le scuole hanno bisogno. Le scuole hanno chiesto 2,5 milioni“.
A cosa servono quei banchi? “Sono innovazioni didattiche“, ripete ancora una volta la Ministra. “Per i bambini più piccoli non servono” – prosegue Azzolina – servono per i ragazzi di scuola secondaria di primo grado e soprattutto per le scuole secondarie di secondo grado. Servono per la didattica innovativa”.
Faremo in tempo per settembre? Secondo la Ministra affidare al Commissario Arcuri significa abbattere i costi e i tempi di gestione: “proprio gestire con più rapidità la situazione”.
Il fatto che già le scuole abbiano chiesto 2,5 milioni di banchi “ci dà l’idea che quello che abbiamo pensato è giusto“, fa notare Azzolina.
Ma l’incertezza resta. Il servizio trasmesso in diretta su La7, mostrava un rivenditore di questi banchi singoli che ha spiegato come, a suo avviso, i tempi siano troppo stretti. In tutto, secondo l’uomo, al momento non ci sarebbero moltissimi pezzi disponibili.
Nel frattempo lo stresso Arcuri ha detto poche ore fa che se le aziende italiane non riusciranno ad effettuare la fornitura, ci si rivolgerà ad altri Paesi.
C’è poi la questione collaudo da parte della Protezione civile. Quando lo farà il collaudo? Si chiede il rivenditore.
Sulla questione prezzi, inoltre, secondo il rivenditore chiamato in causa, i prezzi per ogni singolo banco si aggirerebbero intorno ai 320 euro a banco. Su questo punto Azzolina ha detto che la gestione di Arcuri garantirà prezzi inferiori rispetto a questi indicati.
Ma alla fine: i banchi saranno disponibili a settembre?
La Ministra risponde con una frase di berlusconiana memoria, come fa notare il conduttore Luca Telese: “lasciateci lavorare“.
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