La decisione di assumere docenti solo tramite concorso sta negando il primo diritto degli studenti: tornare in classe con tutti gli insegnanti al loro posto. L’anno scorso sono stati chiamati circa 215 mila supplenti annuali, fino al 30 giugno o 31 agosto. Quest’anno saranno un numero non molto più basso, considerando che le quasi 50 mila assunzioni in ruolo già realizzate superano appena i pensionamenti.
Le proposte ci sarebbero, ma…
Secondo il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura, la responsabilità è politica, in particolare di M5s e Pd.
Secondo il leghista, “le proposte per stabilizzare da subito”, con immissioni in ruolo da graduatorie, “gli insegnanti meritevoli come già avviene nel resto d’Europa ci sono. Purtroppo i veti M5s-Pd hanno finora impedito di concretizzarle. Il prossimo anno scolastico l’impegno di lezioni in presenza per tutti rischia così di restare un semplice slogan strappa-applauso”.
Il tentativo di assumere i docenti esperti
Pittoni sostiene che “da tempo lo Stato non garantisce a milioni di alunni i loro insegnanti. Li affida a supplenti. Chi condivide l’idea che al centro del dibattito sulla scuola debba esserci l’interesse degli studenti, non può che battersi per assicurare ai nostri ragazzi i docenti titolari necessari. Specie in piena emergenza sanitaria, con l’urgenza di ridurre gli alunni per classe così da rispettare il distanziamento anti-contagio”.
“In attesa di un quadro politico più favorevole, stiamo comunque cercando di costruire almeno le condizioni per l’accesso dei docenti esperti confinati nella seconda fascia delle graduatorie provinciali, ai percorsi formativi abilitanti (PAS) e consentire a chi ha tre annualità di servizio nel sostegno a ragazzi con difficoltà, di accedere direttamente – conclude Pittoni – ai corsi di specializzazione”.