A seguito del 4 giugno Palazzo Chigi sulla scuola e sulla ripresa della didattica in presenza a settembre, sono arrivate tante reazioni. Fra queste, anche quella dell’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, che non condivide le ultime idee del Governo.
Direttamente dalla propria pagina Facebook, Fioramonti scrive: “Prima se ne sono usciti coi doppi turni, ma poi hanno cambiato idea. Poi con le classi alternate (metà in presenza e metà a distanza), ma anche su quello hanno fatto un passo indietro. Adesso questa trovata del plexiglass (soldi buttati), ma cambieranno idea: perché la Scuola è un luogo di socialità, non una cabina telefonica”.
Secondo l’ex ministro, da settimane ci sono “ripensamenti su ripensamenti, ritardi su ritardi, per non fare l’unica cosa che serve: cioè cominciare ad allestire la ‘scuola di prossimità’, che poi ci sarà utile anche dopo la pandemia“.
Che cos’è la scuola di prossimità secondo Fioramonti? Si tratta di “classi con max 10/15 studenti, in piccoli plessi distribuiti sul territorio (riaprendo subito tutte le scuole chiuse per la norma folle sul dimensionamento), coinvolgendo enti locali, terzo settore ed educatori. E assumendo altri 100 mila addetti, anche a tempo determinato, tra insegnanti ed amministratori (oltre a quelli già a concorso, da mettere in ruolo il prima possibile). Costo? 3 miliardi di euro, per costruire una Scuola migliore, che ogni giorno serve oltre 8 milioni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, ed ha quasi un milione di lavoratori diretti. 3 miliardi: la stessa cifra che abbiamo destinato, senza battere ciglio, all’ennesimo tentativo di salvare Alitalia (che ha 20 mila dipendenti). Una bella differenza. Ma questo lo sapevamo“.
Ricordiamo che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, assieme alla ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, hanno riferito ai rappresentanti delle Regioni, degli Enti locali, dei sindacati, dei genitori, degli studenti, delle scuole paritarie, che nei prossimi giorni invieranno dati aggiornati sull’edilizia scolastica, saranno chiuse le linee guida per la scuola che terranno conto dei numerosi incontri che si sono svolti in queste settimane, del confronto con le parti sociali, del lavoro del Comitato tecnico-scientifico del Ministero della Salute sulle misure di sicurezza e di quello del Comitato di esperti del Ministero dell’Istruzione sugli aspetti didattici.
Per il rientro si pensa a visiere al posto delle mascherine per mantenere la socialità e garantire agli studenti disabili, ma anche pannelli di plexiglass per mantenere il distanziamento tra i banchi.
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