Per un ritorno scuola in sicurezza i test sierologici devono essere effettuati non solo a docenti e ATA, ma anche agli studenti. E’ la risposta più frequente che ha ricevuto il nostro sondaggio, lanciato sulla nostra pagina Facebook.
Abbiamo chiesto ai nostri lettori se fossero d’accordo con l’ipotesi, che diverrà probabilmente realtà, secondo la quale due settimane prima dell’inzio delle lezioni il personale scolastico dovrà sostenere dei test sierologici per verificare lo stato di salute in merito al covid, mentre invece, per gli studenti è previsto un controllo a campione, forse con test salivari, da svolgersi però nel corso dell’anno scolastico.
Ebbene, per il 66% dei partecipanti, tale misura è sbagliata: “I test devono essere anche per gli studenti”; “O tutti o nessuno… Perché quando entro in classe devo temere se c’è là più minima possibilità di contagio”; “Sottoporre tutta la popolazione scolastica a test sierologico fornirebbe a tutti più sicurezza, per il momento, e molti dati per comprendere meglio il comportamento epidemico del covid agli scienziati“.
C’è anche chi non la pensa così, anzi: pensano alcuni che i controlli non debbano essere validi nemmeno per il personale scolastico: “nessun obbligo test sierologici _ nessun obbligo tamponi _ nessun obbligo a mascherine e guanti _ nessun obbligo a vaccini !!!! NESSUN OBBLIGO né per alunni, né per insegnanti _”Comunque, giusto per chiarire, la libertà personale è un principio collocato dai Padri Costituenti su di un livello superiore rispetto al diritto alla salute. Non a caso la prima è all’art. 13, subito dopo i principi fondamentali, il secondo all’art. 32. Leggete i verbali dei lavori preparatori della Costituente.”
Avv. G.Palma. Inoltre tutto ciò è ribadito sia dalla Costituzione Italiana art. 32 che dal Tribunale di Norimberga (1945) e dalla Convenzione di Oviedo (2020)“.
Ad ogni modo, il pensiero che prevale da questa breve rilevazione è che sulla sicurezza per il rientro a scuola di settembre non bisogna scherzarci.
I dubbi maggiori infatti riguardano gli asintomatici del coronavirus, che per eccellenza sono i giovani e se questi dovessero entrare in contatto con i “meno giovani”, tipo gli over 55, ovvero una grossa fetta dei lavoratori della scuola, la situazione potrebbe anche generare problemi.
D’altro canto, come si fa a sottoporre a controllo circa 8 milioni di studenti? Ammesso si riuscissero a trovare i fondi per una misura del genere, resta comunque fantasioso pensare di organizzare un “controllo di massa” talmente elevato entro l’inizio della scuola, che sarà quest’anno il 14 settembre.
Staremo a vedere quali saranno le mosse del Ministero dell’Istruzione e del Ministero della Salute.
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