Tra pochi giorni si torna a scuola e si ripresenteranno le solite difficoltà nello svegliare i ragazzi al mattino.
“Il sonno è ancora una delle più rilevanti componenti per il loro sviluppo intellettuale. Tuttavia i giovani italiani dormono troppo poco e questo non è solo un fatto privato, ma un problema di salute pubblica che le famiglie e le istituzioni, comprese quelle scolastiche, non possono sottovalutare o, ancor peggio, ignorare”.
A lanciare un preoccupato allarme è il professor Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus, alla vigilia dell’avvio del nuovo anno scolastico, lamentando che “la percentuale di studenti che non acquisiscono un sonno sufficiente (due su tre) è rimasta stabile dal 2007 (fonte “Youth Risk Report 2013″) e purtroppo non sembrano profilarsi miglioramenti spontanei all’orizzonte”.
Secondo Peverini “una efficace contromisura per la perdita cronica di sonno da parte degli studenti piu’ giovani, con molteplici potenziali benefici per quanto riguarda la salute fisica e mentale, la sicurezza e lo stesso rendimento scolastico potrebbe essere uno slittamento dell’avvio dell’orario scolastico, come diverse ricerche hanno ormai dimostrato. Tuttavia, ha riconosciuto, almeno in Italia cambiamenti dell’orario scolastico con un inizio che vada oltre le 08:30 del mattino sono impensabili perché incidono sulle abitudini delle famiglie oltre che sulla stessa organizzazione del lavoro, della scuola e dei trasporti”.
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