Sulla riapertura delle scuole il presidente dell’ANP Antonello Giannelli, nell’appuntamento di Tecnica della Scuola Live del 20 aprile commenta le scelte del Governo e puntualizza: “E’ chiaro che quella della riapertura è una decisione politica e che il Governo voglia aprire tutto il Paese. Le decisioni dei tecnici sono importanti ma è chiaro che la riapertura delle scuole debba essere una decisione politica.”
Sui tamponi salivari interviene Cristina Costarelli, vice presidente Anp Lazio: “Il tampone salivare è una delle misure di screening che sicuramente aiuta. Se li avessimo usati prima del rientro a gennaio, avremmo fermato qualche contagio dell’8 o 9 gennaio. Ma un altro aspetto importante è quello dei docenti in quarantena, perché le varianti sono più contagiose e i protocolli più rigidi, e dunque se uno studente è positivo vanno in isolamento 10-15 docenti e questo mette in ginocchio le scuole”.
E conclude: “Stiamo pensando a un rientro proprio quando la situazione è più seria rispetto a gennaio.
Nel corso della diretta Antonello Giannelli chiarisce gli aspetti legati all’aggiornamento dei protocolli di sicurezza: “Serve un aggiornamento del protocollo. La prima riunione si è tenuta ieri, dove si è parlato molto di quello che dobbiamo fare nell’immediato. Io direi che ci sono delle questioni che vanno subito affrontate. Innanzitutto la questione delle mascherine. Noi auspichiamo che vengano distribuite le FFP2 almeno al personale scolastico. Poi l’altra questione di estrema attualità è quella del distanziamento. Con le nuove varianti si parla di due metri di distanziamento, quindi c’è la necessità di ridefinire queste regole sulla base delle conoscenze attuali, non ignorando che una percentuale molto significativa del personale scolastico è stata vaccinata”.
Sul Decreto Sostegni Cristina Costarelli fa il punto della situazione rispetto a quanto avvenuto nella propria scuola, e chiarisce: “Quelli del Decreto Sostegni sono fondi vincolati, hanno già una destinazione di spesa. Questi in particolare sono per i dispositivi di protezione e disinfezione e per lo psicologo scolastico. Ma 18 mila euro sono molto pochi. Quello che viene da pensare è che la scuola ha bisogno di ben altre cifre per fare interventi che abbiano senso. La partita dei locali scolastici e degli edifici, ad esempio, è completamente ferma”.
Sempre la Costarelli commenta lo stop del Governo alla campagna vaccinale del personale scolastico: “Lo stop delle vaccinazioni è stato un errore. Uno stop adesso e una ripresa tra un mese non avrebbe significato, dato che la scuola si fermerà tra un mese. Per non parlare del fatto che è passato anche un messaggio dispregiativo nei confronti della scuola. Consideriamo l’esposizione dei docenti dei nidi, dell’infanzia, persone che sono veramente esposte: anche per questo aveva veramente senso andare a fondo nella campagna vaccinale del personale scolastico”.
E sulla gestione della partita AstraZeneca, da parte del Governo, la vice presidente dell’ANP Lazio ha ulteriori recriminazioni: “Il caso AstraZeneca non è stato gestito bene, dal punto di vista della comunicazione. Se fosse stata gestita bene, magari oggi avremmo anche più persone vaccinate tra il personale scolastico”.
Antonello Giannelli chiarisce il proprio punto di vista sul tema del distanziamento in classe, e spiega: “Noi pensiamo che si debba lasciare al singolo dirigente scolastico la scelta di quanti alunni possano essere gestiti in contemporanea nelle classi. Ricordiamo infatti che il DS è responsabile della sicurezza, quindi se vogliamo davvero implementare il protocollo di sicurezza e fare rispettare il distanziamento, dobbiamo potere individuare il numero di alunni massimo oltre il quale non è più possibile garantire il distanziamento. Noi come associazione sindacale abbiamo la responsabilità di indicare delle soluzioni anche tecniche”.
Inoltre, sui tempi spesso dettati dal Governo senza considerazione delle esigenze organizzative delle scuole e della macchina logistica complessa che deve mettere in moto ogni istituto, il presidente dell’Anp dichiara: “Si capisce quando c’è l’emergenza che i tempi sono compressi, ma quello che non si comprende è il perché ti debbano dare una disposizione sabato da rendere effettiva per lunedì. La scuola ha una sua organizzazione logistica complessa, che va fatta con il personale in servizio, che spesso non opera di sabato o sicuramente di domenica. L’esito della decisione politica va comunicato con un po’ di giorni di anticipo”.
In chiusura il direttore Alessandro Giuliani chiede a Cristina Costarelli di fare il punto sull’ipotesi della scuola d’estate: “Non c’è ancora nulla di concreto – spiega la Costarelli – non ci sono ordinanze, ma solo dichiarazioni di intenti. Il recupero delle competenze peraltro non è una novità, c’è sempre stato nelle scuole. Ma oggi si parla di una serie molto ampia di attività: dalla socialità allo sport, alla didattica. E qui a noi serve chiarezza. Cosa dobbiamo fare dal punto di vista didattico?”.
“La didattica – ha continuato Costarelli – va distinta dall’aspetto di socializzazione e dal momento ricreativo anche perché sono attività che vanno seguite da personale diverso. Ovviamente la parte socializzativa o ricreativa dovrà essere gestita dalle associazioni esterne, non dai docenti dell’istituto. Abbiamo anche difficoltà di ordine edilizio, perché abbiamo scuole non vivibili in estate. Insomma, siamo ancora in alto mare per dei tempi che sono peraltro molto stretti”.
Inoltre, la dirigente precisa alcuni punti relativi all’aspetto contrattuale legato alla scuola d’estate: “L’obbligatorietà per i docenti e il personale in generale è esclusa dal contratto. Il recupero estivo sarà fatto su base volontaria e sulla base di una retribuzione aggiuntiva. Oltretutto va considerato che i docenti sono molto provati dall’anno scolastico in corso.”
Il presidente Giannelli, in tema di concorsi scuola ha le idee chiare e si mostra caustico: “Sono 20 o 30 anni che non si riescono a fare concorsi per tempo. E negli anni i precari aumentano. Lo dico molto chiaramente e non è ideologico: o si passa alle scuole il potere assunzionale oppure da questo problema del balletto dei supplenti non ne usciremo mai. Bisogna cambiare radicalmente strategia”.
Un esempio pratico: “A scuola esiste un comitato di valutazione che formula un parere sull’anno di prova del docente. Poi sta al Dirigente se confermare in ruolo il docente o meno. Io penso che questo meccanismo potrebbe essere destinato anche alle assunzioni. Se io nella mia scuola ho un certo bisogno di docenti, devo potere fare un concorso per quei posti. Non ha nulla a che fare con l’ideologia e non ha nulla a che fare con l’espressione presidi manager o presidi sceriffo, che periodicamente torna alla ribalta dopo essere stato coniato con la Buona Scuola del 2005″.
“Quando si arriva a fine aprile, è talmente tardi che è chiaro che poi saltano fuori delle sanatorie. La congiunzione di due disperazioni, quella delle scuole in cerca di docenti e quella dei precari in cerca di posto, sortisce come effetto un matrimonio non troppo felice”.
Anche Cristina Costarelli si esprime sul tema dei concorsi: “Da addetta ai lavori credo fortemente nel valore del concorso ordinario, un concorso che veramente riesca a valutare il livello di preparazione di una persona cui affidare poi la formazione dei nostri cittadini. Dal reclutamento delle persone adeguate e realmente formate dipende il futuro del nostro Paese. Questo senza niente togliere al precariato. Ma non si possono scavalcare delle forme costituzionalmente garantite. La forma del reclutamento deve essere il concorso ordinario e magari che includa anche una valutazione attitudinale.”
Antonello Giannelli: “Io penso che il ministro Bianchi sia una persona di esperienza e molto competente sul fronte scuola. E pensavo lo stesso della ex ministra Lucia Azzolina, peraltro. Ma è evidente che il ministro dell’Istruzione oggi ha dei vincoli molto forti. Il Ministro non può sanare tutti i problemi che asseriscono anche ad altri ambiti, finanziari o sanitari.”
Ultimo argomento sul tavolo i banchi monoposto. Cristina Costarelli precisa: “Non dobbiamo parlare di banchi a rotelle ma di sedute innovative. Ne abbiamo fatto richiesta nel luglio scorso. Ci era stato chiesto di esprimere un’esigenza tra banchi monoposto e sedute innovative. Nella mia scuola ho fatto un discorso che va oltre il Covid. La didattica innovativa e le aule di laboratorio si avvantaggiano di sedute innovative”.
Questi banchi “sono un dispositivo che permette di attrezzare gli ambienti scolastici in modo funzionale. Nella mia scuola abbiamo richiesto 180 sedute innovative. Adesso, nella dimensione Covid, hanno la funzione di garantire il distanziamento.”
E incalzata dal direttore che le ricorda dei video di autoscontro più volte circolati sui social, la vice presidente dell’Anp Lazio risponde: “I ragazzi si responsabilizzano, abbiamo messo i segnali a terra e i ragazzi si auto limitano”.
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