I nuovi banchi singoli per la ripresa a settembre non sembrano entusiasmare i dirigenti scolastici. Anzi, secondo loro costerebbero anche troppo e saranno difficili da collocare.
Eppure la ministra Azzolina, ha spiegato che questa soluzione è quella da adottare per ritornare scuola a settembre in presenza, l’unica che potrebbe garantire gli standard di sicurezza anti contagio.
«Costano l’ira di Dio», dice Angelo Canio D’Alessio, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Ronchi di Cellamare (Bari), che al Corriere della Sera spiega: “Una postazione completa, con tanto di sedia, viene sui 400 euro: per comprarne 200, dovrei spendere 80 mila euro? Io ho 4 plessi, 1200 alunni…parliamo di cifre inaccettabili. Ho lanciato un crow funding sulla piattaforma del ministero per raccogliere 8 mila euro per cambiare le sedute alla scuola dell’infanzia! Poi, sono sicuro che sia qualcosa a cui tendere, un obiettivo da raggiungere: ho stilato insieme ad altri docenti un documento per ripensare gli ambienti di apprendimento. Ma non è la nostra priorità adesso: ho i banchi singoli tradizionali e mi tengo quelli“.
Il dirigente spiega inoltre, a proposito degli spazi alternativi dove svolgere le lezioni, “sono andato personalmente aule per aula a prendere le misure, ho individuato degli spazi aggiuntivi che potrei utilizzare, ne ho chiesto l’uso perché sono ceduti ad associazioni. Non so se mi basteranno 4/5 ambienti in più per compensare i problemi di spazio, anche se cercherò di sfruttare il bel tempo al Sud per usare pure gli spazi aperti: ma poi avrò sicuramente bisogno di più docenti: qualcuno ce l’ho, dal potenziamento, ma non so se bastano“.
In realtà c’è anche il “ritrovamento” dei fondi per il ritorno settembre annunciato sempre dalla stessa Ministra. Ma il dirigente scolastico è scettico: “Per prima cosa con quei soldi dovrò pagare i lavori per adeguare i locali, poi comprare mascherine, gel, e tutto quello che serve. Avevo pensato anche di far imbiancare i muri con pitture speciali anti- gas, ma vediamo se riesco…“.
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