A partire dal 1° settembre le metaforiche o reali campanelle suoneranno in diverse scuole europee: domani mattina saranno infatti in aula alunni e alunne delle scuole francesi e belghe, a cui seguiranno in settimana Inghilterra e Scozia, Spagna, Polonia.
Mentre spicca nel confronto la notizia che al momento l’Italia si colloca tra i pochi paesi europei che prevede l’uso delle mascherine sin dal primo anno della primaria per i piccoli studenti, andiamo a scoprire cosa è stato predisposto oltralpe.
In Francia le scuole riaprono con mascherine in ogni circostanza per insegnanti e studenti dopo gli 11 anni e principio della non mescolanza tra i gruppi di allievi, ma non necessariamente il distanziamento e la riduzione del numero di alunni per classe. È stato predisposto tutto quanto necessario per l’ingresso e l’uscita scaglionati.
Secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Istruzione francese Blanquer si cercherà di garantire una riapertura che andrà sempre più verso la normalità, dando la priorità agli obiettivi sociali e educativi. Per gli insegnanti è previsto l’uso obbligatorio della mascherina durante le lezioni e le riunioni. Inoltre, ogni scuola dovrà assicurare la sanificazione di tutti i luoghi comuni almeno una volta al giorno, con ventilazione degli ambienti didattici ogni due ore per almeno 15 – 20 minuti.
È previsto il rilascio di un bonus (il cui importo non è ancora noto) per consentire ad insegnanti e studenti di acquistare dispositivi e altre apparecchiature informatiche. Tra le altre misure prese dal ministero francese figura anche la possibilità di fornire ore di supporto – orario straordinario per i docenti – agli allievi che hanno bisogno di assistenza personalizzata in alcune discipline, tra cui matematica e francese.
Gli insegnanti sono inoltre stati invitati a somministrare prove di valutazione sin dai primi giorni per identificare punti di debolezza nell’apprendimento dovuti proprio al lungo lockdown.
Si va verso la riapertura, dal 1 settembre, anche in Belgio ed ecco in sintesi cosa è stato indicato dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Tutti gli allievi (dai 12 anni in su) e gli insegnanti saranno tenuti a indossare la mascherina. Sono stati ipotizzati diversi scenari, basati soprattutto sulle diverse fasce d’età, per cui si va dalla ripresa in presenza per cinque giorni a settimana (codice giallo) per gli studenti più piccoli, fino ad un sistema ibrido per i più grandi.
Lo scenario giallo è uno dei quattro livelli di rischio definiti in un sistema di codici a colore dal Ministero dell’Istruzione belga già dallo scorso giugno. “È una realtà: apriremo le scuole in un momento in cui ci sono ancora molti contagi nella società e questa è una sfida da affrontare”, ha detto Pierre Van Damme, esperto di malattie infettive e vaccinologia all’Università di Anversa. Van Damme ha sottolineato anche l’importanza dell’auto-isolamento per i bambini di ritorno da un viaggio all’estero.In questo scenario, i bambini che tornano dalle zone rosse sono tenuti a sottoporsi al test del coronavirus e le scuole hanno l’autorità di rifiutarli se non hanno completato la quarantena obbligatoria.
La ministra della Pubblica Istruzione Caroline Désir ha fatto stanziaren 5 milioni di euro per garantire la massima efficienza della didattica a distanza. In questa direzione va anche l’istituzione di una task force “Apparecchiature digitali e connettività”, con l’obiettivo di rendere estesa e veloce la digitalizzazione del sistema scolastico nazionale.
Tutte le scuole inoltre avranno a disposizione gratuitamente la piattaforma Happi https://happi.cfwb.be/login/index.php.
17 milioni di euro sono stati stanziati per consentire alle scuole, a partire da settembre, di fornire un sostegno ai bambini con difficoltà di apprendimento, assumendo nuovi insegnanti se necessario.
“L’obiettivo di tutte le azioni a favore della riapertura delle scuole, è quello di evitare una seconda ondata, oggi vediamo che la situazione si sta stabilizzando e migliorando”, ha detto la premier Sophie Welmes, ed è molto importante che i bambini vadano a scuola”.
Quando PAPA FRANCESCO, quel 19 marzo del 2013, salì al Soglio Pontificio, sapeva che il…
Ogni giorno i docenti cercano modi nuovi per rendere il calcolo mentale più accessibile, coinvolgente…
Nel mese di maggio, gli alunni della Scuola primaria saranno impegnati nelle Prove Invalsi. Interessati…
Gli insegnanti devono pensare prima di tutto ai loro alunni meno studiosi, più fragili e…
Quando arriva la fine dell’anno scolastico, l’energia cala e le idee scarseggiano. Eppure è proprio…
La morte di Papa Francesco, avvenuta nella giornata di lunedì 21 aprile 2025, ha colpito…