“Il governo, la Protezione civile, i sindaci e i presidenti delle Province, gli uffici scolastici regionali e i dirigenti scolastici stanno profondendo il massimo impegno per garantire il rientro a scuola in condizioni di massima sicurezza”: lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista al Fatto Quotidiano del 19 agosto.
“È una sfida molto impegnativa per il Paese, perché coinvolge oltre 10 milioni di persone”, ha continuato il premier.
“Per capire le difficoltà – ha detto ancora – basti pensare che in Italia si producono 200 mila banchi all’anno mentre in soli due mesi ne abbiamo reperiti 2 milioni e 400mila, cercandoli in lungo e in largo in Europa. Tra qualche giorno verrà diffuso il piano di consegna delle nuove attrezzature scolastiche”.
Su questo punto, tuttavia, il commissario straordinario Domenico Arcuri ha detto che per l’inizio dell’anno scolastico saranno i banchi monoposto assicurati solo alle scuole più bisognose e in difficoltà.
“Abbiamo investito nella scuola oltre 2,9 miliardi di euro solo per la riapertura di settembre, i lavori di edilizia scolastica, l’affitto di nuovi spazi, i patti di comunità e le varie attrezzature. Rinforzeremo l’organico scolastico con 70 mila assunzioni tempo determinato. Sono state inoltre autorizzate 97 mila assunzioni a tempo indeterminato di docenti, personale Ata e dirigenti scolastici. Con il meccanismo della call veloce, voluto fortemente da questo governo, consentiremo a chi lo desidera spostamenti più veloci per raggiungere il ruolo preferito”.
Su quest’ultimo punto – la chiamata veloce – resta da capire, tuttavia, quanti chiederanno di spostarsi sapendo di rimanere su quella provincia per almeno cinque anni.
Con i fondi del Recovery Plan che arriveranno dall’Ue, ha aggiunto il premier, “dedicheremo molta attenzione alle infrastrutture materiali e immateriali e puntiamo a investire su scuola, università e ricerca e al miglioramento dell’efficienza della Pubblica amministrazione e del sistema giustizia. Intendiamo consegnare il piano in Europa a metà ottobre”.
Quel che è sicuro, ad oggi, è che vi è molta preoccupazione. Ad iniziare dalle famiglie.
È chiaro, comunque, che sul rientro a scuola il Governo si gioca molta credibilità e autorevolezza: sulla “partita della scuola” – abbiamo scritto su questa testata giornalistica – si stanno giocando assetti importanti di Governo.
Qualora, infatti, le cose non dovessero andare bene – ad esempio se i distanziamenti previsti non fossero rispettati, se dovessero riscontrarsi molti contagi, se le ore di lezioni in presenza si dovessero ridurre copiosamente e se gli spazi aggiuntivi annunciati non venissero a determinarsi – sarà molto difficile giustificare al Paese un “flop” che riguarderebbe 10 milioni di alunni, famiglie, docenti e lavoratori della scuola.
Al punto che potrebbe venire meno la stessa tenuta del Conte bis. E a quel punto, in caso di ritorno difficoltoso delle lezioni in presenza, il “rimpasto” autunnale di Governo diventerebbe molto più di un’ipotesi.
Sul rientro a metà settembre è intanto pronto a scommettere anche il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia: parlando ad Agorà su Rai3, Boccia ha detto di comprendere “i ragazzi che vogliono divertirsi, ma il nostro dovere oggi è riaprire le scuole. Abbiamo promesso che a settembre riapriremo le scuole con il massimo della sicurezza possibile. Questo oggi è il nostro dovere”.
Boccia ha anche detto di escludere, ad oggi, “un nuovo lockdown generalizzato. Il 14 settembre riapriranno le scuole in tutta sicurezza”, ha chiosato il ministro.
“Quello del rientro a scuola in sicurezza rappresenta l’impegno principale del governo, con Lucia Azzolina in primissima linea, oltre che naturalmente di tutti i soggetti coinvolti: protezione civile, sindaci e presidenti di provincia, uffici scolastici regionali, i singoli istituti”, ha tenuto anche a dire la vicepresidente del gruppo Movimento 5 stelle al Senato Alessandra Maiorino.
“Come ha ricordato il presidente Conte stamattina in un’intervista al Fatto Quotidiano, si tratta di una sfida enorme perché coinvolge oltre 10 milioni di persone. Su questo fronte stiamo facendo moltissimo, a partire dai quasi 3 miliardi stanziati solo per il rientro a settembre per continuare con il grande piano di assunzioni di docenti e personale Ata”.
La senatrice Maiorino ha voluto rispondere anche “al collega di Italia Viva Davide Faraone: si è lanciato, ha detto, “in ipotesi fantasiose di rinvio di aperture paventando addirittura occupazioni, suggeriamo maggiore cautela su un argomento così importante per il Paese, e se possibile anche maggiore collaborazione”.
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