Ha fatto discutere molto la decisione di Emmanuel Macron di riaprire le scuole dall’11 maggio: adesso, a criticare il presidente francese sono anche i più autorevoli medici transalpini esperti in materia epidemiologica.
Secondo il dottor Patrick Bouet, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei medici francesi, “non ci sono spiegazioni mediche” per quel ritorno in classe così repentino.
Per Bouet, la decisione “rivela una assoluta mancanza di logica”. “Non comprendiamo questo annuncio – ha detto il medico a Le Figaro – la prima decisione è stata di chiudere le scuole, i licei e le università. Per due ragioni, da una parte perché sappiamo che i ragazzi sono vettori potenziali senza sviluppare essi stessi l’infezione, a parte rare eccezioni. D’altra parte, perché è difficilissimo a scuola far rispettare le norme di distanziamento sociale. E adesso, il primo ambito in cui il presidente vuole togliere il confinamento è quello scolastico! Perché non dovrebbe presentare più gli stessi rischi?”.
Il presidente dell’ordine dei medici non ha dubbi: proprio perché i giovani sono “vettori potenziali” del Covid-19, gli alunni potranno infettare docenti e personale scolastico.
Riaprire le scuole a breve, “significherebbe rimettere in circolazione il virus. I ragazzi incontreranno gli insegnanti e gli altri addetti e potranno contaminarli. Il virus potrà tornare nelle famiglie, rimaste confinate due mesi, che potranno ritrovarsi infettate dai contatti dei loro figli all’esterno”.
La linea del dottor Patrick Bouet è la stessa dei nostri virologi. Secondo Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, bisogna “fare una riflessione per posporre la riapertura delle scuole al prossimo anno”.
Anche per Giovanni Rezza, dell’Istituto superiore di sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico nella conferenza stampa alla Protezione civile, “il virus non stopperà purtroppo la sua circolazione. A Wuhan ci sono riusciti prendendo misure incredibili, ma ora hanno un effetto ritorno. Da noi c’è una tendenza alla diminuzione. Però il virus continuerà a circolare e dovremmo mettere toppe in continuazione”. E pure Rezza ha frenato sulla riapertura delle scuole.
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