La luna di miele fra i sindacati del comparto scuola e la Ministra Azzolina non è mai iniziata e, probabilmente, non inizierà mai.
Lo confermano gli interventi dei segretari generali delle cinque sigle Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams, durante la videoconferenza stampa “La scuola si fa scuola“, che si è tenuta nella mattinata del 17 luglio.
A parere dei sindacati, la riapertura delle scuole a settembre è avvolta da nubi di incertezza, dovute da indicazioni generiche e poco chiare da parte della Ministra e di tutta l’amministrazione.
Nel suo intervento, la segretaria nazionale dello Snals, Elvira Serafini, si è concentrata molto sulle lezioni fuori dalle scuole, ovvero la proposta del Ministero di utilizzare i musei o i cinema settembre in caso non si riescano a trovare spazi sufficienti presso gli edifici scolastici.
“A volte vengono proposte novità senza avere consapevolezza di come si conduce una scuola: è facile dire che i ragazzi si portano fuori, si fa cultura nei musei e nei cinema: è una idea bellissima ma bisogna guardare ai fatti. Ma chi è responsabile per la sicurezza e l’igiene di questi posti? Chi conduce gli studenti fuori
dalle scuole? Se non sappiamo come organizzare le attività all’interno delle istituzioni scolastiche come si fa a organizzarle fuori? Noi chiediamo semmai di rivedere le responsabilità civili e penali dei dirigenti scolastici“, ha detto la segretaria dello Snals.
Infatti, se l’impianto elettrico, ad esempio, della nuova struttura in cui fare lezioni non è a norma, di chi è la responsabilità?
Secondo Serafini, il problema a viale Trastevere è che non ci sarebbe “una visione reale dei problemi. Il dirigente risolverebbe tutto con la misurazione del metro tra alunni. Ma stiamo scherzando?”
Il numero uno dello Snals difende l’operato del suo sindacato e anche quello delle altre sigle: “non accettiamo che si dica che noi sindacati siamo poco collaborativi: abbiamo dato la massima
collaborazione, conosciamo i problemi e abbiamo ipotizzato le soluzioni. Bastava il confronto e avremmo trovato mille soluzioni“.
Insomma, Serafini si aggiunge al coro dei suoi colleghi che ritengono per settembre un ritorno a scuola al momento improponibile, per diverse motivazioni: ci sono oggi “enormi difficoltà degli Enti locali e dei dirigenti. Gli uffici tecnici dei comuni hanno pochi dipendenti e non sanno come rispondere alle richieste. Il 1 settembre ci saranno enormi difficoltà“.
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