Dopo aver contattato nei mesi scorsi – senza ottenere risposte – le principali autorità e istituzioni interessate alla ripresa delle lezioni a settembre e, in particolare, al tema trasporti, ignorato da tutti (sindacati compresi), ho ritenuto di dover trasmettere – in data odierna – la seguente pec al primo ministro Giuseppe Conte.
Gentile signor Presidente del Consiglio,
sono un insegnante di Quartu Sant’elena (Cagliari), mi chiamo Giovanni Panunzio.
Scrivo a lei, dopo aver inviato diverse mail a diverse Istituzioni (15 Regioni, ministri dell’Istruzione e della Salute, parlamentari, ecc.), senza aver avuto risposta, né riscontro alcuno.
L’oggetto è il rientro a scuola in totale sicurezza: motivo per cui non può essere tralasciato il tema trasporti. E visto che ha assicurato che sulla ripresa delle lezioni garantisce Palazzo Chigi, ho ritenuto di dover estendere anche a lei le mie perplessità sull’utilizzo dei mezzi pubblici da parte degli studenti: problema che tutti, o quasi, stanno ignorando.
Nessuno, per esempio, si sta preoccupando di sapere quanti alunni utilizzeranno i trasporti pubblici e quanti, invece, si recheranno a scuola autonomamente. Eppure sarebbe molto facile sincerarsene, inviando una mail a tutte le famiglie per conoscere la loro opzione: ogni scuola può farlo con un semplice clic. Così come nessuno si sta preoccupando di contattare le aziende di trasporto, pubblico e privato, per sapere quanti saranno i posti disponibili.
L’impressione è che, riguardo l’argomento, si voglia navigare a vista, improvvisando a tempo debito. Consideri che, ma lei lo sa già, ogni giorno sono milioni i ragazzi che, in corso d’anno, si ammassano sugli autobus e, ancor prima, alle fermate, nei marciapiedi, nelle pensiline, ecc. Chi vigilerà sul distanziamento e sull’uso delle mascherine? Chi sugli assembramenti e sugli orari scansionati?
Solo contattando le famiglie e le aziende di trasporto si potrà sapere come organizzare gli spostamenti. C’è qualcuno che lo sta facendo?
Le problematiche non sarebbero solo queste, ma non intendo tediarla ancora. Le chiedo semplicemente e cortesemente, da docente e da padre, di sensibilizzare le autorità preposte affinché a settembre non si creino i “carri bestiame” di sempre (mi scuso per l’espressione).
La ringrazio per quanto potrà mettere in atto in proposito, di modo che i provvedimenti fin qui decisi dal Consiglio dei ministri, per la tutela della salute di tutti, non siano resi vani.
Saluti cordiali
Giovanni Panunzio
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