Attualità

Ritorno a scuola, perché non utilizzare i bus turistici per il trasporto degli studenti?

In merito alla riapertura scuole il vero anello debole dell’organizzazione è rappresentato proprio dal trasporto pubblico: le linee guida non bastano, tanto che sono moltissime le famiglie che porteranno i figli a scuola con l’auto privata. Arriva però una proposta che potrebbe essere utile in tal senso.

Perché non sfruttare i bus turistici immobilizzati

Giovanni Guzzetta, ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, pensa ai bus turistici per venire incontro alle richieste di trasporto degli studenti: “un intervento ponte che consenta l’utilizzo di bus turistici, al momento immobilizzati, per le esigenze della collettività, tra cui il trasporto dei ragazzi a scuola“. Secondo il docente, così facendo “potrebbero essere utilizzati 25mila pulmann e potrebbe essere garantito il trasporto a circa 1.300.000 studenti perché i regolamenti Ue autorizzerebbero gli enti al subappalto“.

Guzzetta spiega che i vincoli europei “non sono tali da impedirne la realizzazione nelle condizioni di emergenza e temporaneità che la giustificano.”

Basti pensare – rimarca all’AdnKronos – al Regolamento Ue n. 137/ 2007 il quale prevede che ‘il subappalto può contribuire a trasporti pubblici di passeggeri più efficienti e rende possibile la partecipazione di imprese diverse dall’operatore di servizio pubblico aggiudicatario del relativo contratto‘”.

I problemi dei trasporti

Il 31 agosto scorso è stato firmato l’accordo fra Governo e Conferenza Unificata sui trasporti e come organizzarsi in vista della riapertura scuole. Misure condivise dagli Enti locali ma che non risolvono una situazione molto difficile e soprattutto molto diversa da territorio a territorio.

Se nei centri dove tradizionalmente i trasporti pubblici risultano essere efficienti in condizioni di normalità con fatica si riuscirà a fornire un servizio adeguato agli standard di sicurezza, pensiamo a quei territori, specie al Sud, dove il trasporto pubblico rappresenta spesso l’anello debole del sistema. Ad esempio la Sicilia, come abbiamo spiegato in precedenza, sa che le prossime settimane potrebbero diventare di passione.

Ecco perchè il nodo dei trasporti dovrebbe essere risolto per non far esplodere un “caso” legato al rientro a scuola.

Fabrizio De Angelis

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