Attualità

Il ritorno a scuola porta rischi Covid minimi e benefici enormi, sì della Camera a mozione riapertura definitiva

Il governo Draghi si impegna a creare le condizioni per favorire il ritorno in classe degli studenti, dalla scuola dell’Infanzia alla quinta superiore: il sì bipartisan è stato approvato dall’Aula della Camera, l’8 aprile, attraverso delle mozioni relative alle iniziative volte alla riapertura in sicurezza degli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Tra gli impegni assunti dai parlamentari, c’è quello di “considerare prioritaria la riapertura delle attività in presenza nelle scuole anche rispetto ad altre attività essenziali, anche in considerazione del minore rischio di contagio e dell’importanza educativa dell’istituzione scolastica per l’intera comunità”.

“Intraprendere ogni possibile iniziativa…”

I testi approvati prevedono la volontà di “intraprendere ogni possibile iniziativa finalizzata alla riapertura in sicurezza degli istituti scolastici e dei servizi educativi per l’infanzia, per riprendere, ove interrotta o limitata, l’indispensabile attività didattica in presenza, nonché ad adottare iniziative per sostenere, a questo scopo, anche con adeguati finanziamenti straordinari e misure di accompagnamento, il sistema nazionale di istruzione e formazione oltre che, per quanto di competenza, gli enti locali”.

Il governo dovrà poi “adoperarsi, in tutte le sedi, al fine di garantire la massima uniformità sul territorio nazionale delle decisioni relative all’apertura delle istituzioni scolastiche, promuovendo meccanismi di composizione degli interessi che, in un’ottica di leale collaborazione, assicurino il massimo sostegno e l’effettiva attuazione delle scelte nazionali nei contesti regionali; a proseguire, concludendola nel minor tempo possibile, la vaccinazione di tutto il personale scolastico”.

M5s: si sta facendo il massimo

“La mozione approvata oggi con il voto favorevole di tutte le forze di maggioranza – scrivono i deputati del M5s in commissione Cultura – è il segno evidente che il Parlamento è dalla parte delle studentesse e degli studenti, tra i più penalizzati da questa pandemia, e sta facendo il possibile per garantire un ritorno in classe sicuro e definitivo”.

“Se oltre 5 milioni di bambini e ragazzi sono tornati tra i banchi, è certamente anche merito della determinazione del MoVimento 5 Stelle, che non è mai venuta meno quando si è trattato di difendere il diritto all’istruzione in presenza – proseguono -. Il fatto che l’iniziativa di questo provvedimento sia stata condivisa da molte altre forze politiche è un risultato che ci rende particolarmente orgogliosi”.

“Dal rientro per tutti in sicurezza – aggiungono – allo stop al ‘fai-da-te’ sulle aperture da parte dei Presidenti di Regione e degli amministratori locali, dall’assistenza psicologica all’organizzazione efficiente del trasporto scolastico attraverso il confronto con gli enti locali: le misure che ora il Governo è impegnato ad adottare sono tante e tutte cruciali per garantire la didattica in presenza senza più interruzioni. Non possiamo più mettere la didattica in presenza in secondo piano rispetto ad altre attività essenziali”, hanno concluso i pentastellati.

L’ex ministra Fedeli: a scuola solo il 2% dei focolai

Anche secondo Valeria Fedeli, senatrice Pd ed ex ministra dell’Istruzione, “la ripartenza in sicurezza delle scuole di ogni ordine e grado è interesse strategico di tutto il Paese e quindi obiettivo non più rinviabile cui bisogna tendere con decisione mettendo in campo tutte le iniziative necessarie a realizzarlo”.

“Una decisione politica di grande importanza e assunzione di responsabilità che parte da una considerazione e da due dati fondamentali. La considerazione è che il rischio zero non esiste, mentre sono certi i danni provocati dalla sospensione della scuola in presenza. I dati invece solo quelli diffusi dall’Iss a fine dicembre secondo cui solo il 2% dei focolai avrebbe origine nel contesto scolastico mentre l’80% del personale scolastico risulta ad oggi già vaccinato”.

L’ex ministra ha ricordato che ora c’è l’impegno a concludere la “vaccinazione del personale restante, a investire risorse su tamponi più frequenti, mascherine che assicurino un più elevato standard di sicurezza, termoscanner e sistemi per la ventilazione meccanica controllata oltre che su trasporti all’altezza della sicurezza di tutti”.

Tutte circostanze che, come abbiamo avuto modo di scrivere, sarebbero servite tantissimo già in questi giorni di ritorno a scuola di circa 5 milioni e mezzo di alunni, dopo la pausa pasquale.

In parallelo la ddi

“A settembre – ricorda Fedeli – sarà trascorso un anno e mezzo dal primo lockdown. Una perdita che non si può quantificare esclusivamente in termini didattici ma che riguarda anche e soprattutto la sfera relazionale, sociale, emotiva e cognitiva”.

“Ecco perché – conclude la senatrice dem – l’impegno per garantire la scuola in presenza, accompagnata parallelamente alla didattica digitale verso un sistema misto tra presenza e distanza sempre più integrato, è assolutamente prioritario per l’intero sistema Paese”.

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Alessandro Giuliani

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