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Ritorno a scuola, servono più collaboratori scolastici: devono controllare ingressi e uscite degli alunni

Non solo più docenti per lo sdoppiamento delle classi: a settembre, per la riapertura scuole, sono necessari anche più collaboratori scolastici. E’ l’allarme che molti dirigenti scolastici e i sindacati, stanno lanciando negli ultimi giorni.

Riapertura scuole: mancano 21 mila collaboratori scolastici

Anche i sindacati, come accennato, hanno già puntato il dito su questa mancanza per il rientro di settembre: con ingressi scaglionati e misure di sicurezza anti-Covid sarebbe necessario una dotazione di collaboratori scolastici maggiore rispetto al passato. Infatti, in ogni istituto saranno necessari dei “controllori” che dovranno gestire il flusso discontinuo di alunni in ingresso e uscita, allo scopo di evitare assembramenti e altre situazioni pericolose ai fini del contagio.

Sarebbero almeno 21 mila i posti Ata mancanti e le organizzazioni sindacali chiedono al ministero di mettere a disposizione delle scuole un organico aggiuntivo. Per controllare maggiormente le situazioni di assembramenti e potenziare la pulizia dei locali della scuola, con particolare riguardo ai bagni scolastici.

I presidi: servono più bidelli per la riapertura scuole

Il Corriere della Sera ha raccolto alcuni commenti di dirigenti scolastici sul tema: all’ingresso “servirebbe qualcuno in più per controllare, per sorveglianza e vigilanza: gli ingressi scaglionati necessitano di personale in più, questo è un aspetto corretto del problema“, sottolinea Cristina Costarelli, del liceo Newton di Roma.

Almeno per i primi mesi, per l’ingresso avremo l’appoggio degli alpini, delle Pro Loco e di alcune associazioni locali, mentre l’uscita si riesce a gestire – spiega Alfonso D’Ambrosio, preside dell’istituto comprensivo Lozzo Atestino di Vo’Euganeo- Noi grossi problemi non ne abbiamo perché abbiamo nove plessi, e in ognuno anche due/tre ingressi, quindi un centinaio di bambini solo che entrano dallo stesso punto, e che scaglioneremo di 5/10 minuti. Ma ho chiesto 4 collaboratori in più proprio per il supporto nell’entrata e nell’uscita. Il ministero assicura che ce li darà, ma non ho letto ancora un decreto con numeri certi, quindi aspettiamo”.

E ancora: “Ho tre ingressi, devo avere almeno tre bidelli. Ne servono di più, considerata tutta una serie di casistiche: non tutti possono svolgere le stesse mansioni. Il piano scuola dice di allungare di un giorno le lezioni per dislocare, quando in realtà se si parla di bidelli bisognerebbe fare il contrario. I collaboratori scolastici lavorano sei giorni al giorno, nelle scuole di sei giorni a settimana, in quelle di 5 giorni sette ore e 16. Quindi per averli tutti contemporaneamente o fare dei turni sarebbe addirittura meglio che una scuola che fa sei giorni ne facesse cinque per poter contare sui collaboratori“, spiega Andrea Di Mario, preside del Carducci di Milano.

Ricordiamo che il Governo metterà disposizione 50 mila supplenti in più fra docenti e ATA. In realtà si parla di circa 40 mila insegnanti e i rimanenti 10 mila ATA.

Tuttavia, in base a tali problematiche sollevate dai dirigenti scolastici, sarebbe importante capire come destinare questi collaboratori scolastici in più nelle scuole.

 

Fabrizio De Angelis

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