Mentre prosegue il dibattito sulla riapertura delle scuole con le misure di sicurezza dovute all’emergenza coronavirus, gli istituti stanno lavorando per consentire un ritorno a scuola meno complicato di quanto già non sarà.
Ma non tutti guardano il bicchiere mezzo vuoto e anzi, la necessità dettata dal covid e dalle regole di distanziamento, portano alcuni dirigenti scolastici e insegnanti a riempire per intero il bicchiere.
Distanziamento a scuola: un’opportunità?
Abbiamo raccolto la testimonianza della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Bellusco e Mezzago, in provincia di Monza e della Brianza, Laura Sisca che a suo modo di vedere, l’occasione del ritorno a settembre sarà utile per riconsiderare l’organizzazione degli spazi interni e attivare la fruizione di spazi esterni attraverso una didattica outodoor nei giardini della scuola, nei parchi pubblici, in quegli spazi che diventeranno aule a cielo aperto. Secondo la dirigente scolastica, tale nuova organizzazione potrebbe contribuire a migliorare il rapporto tra studenti e ambiente e a migliorare, secondo recenti studi scientifici, anche l’effettivo rendimento scolastico degli studenti, all’insegna del motto “più bravi, più sani” che considera l’alunno nella sua interezza in uno stato di benessere psico-fisico complessivo.
Quali sono le criticità che sta incontrando in questo periodo in vista della riapertura?
I tempi stretti e l’incertezza che ha caratterizzato e ancora caratterizza molti aspetti organizzativi, la mancata quantificazione dell’organico aggiuntivo che verrà assegnato alle istituzioni scolastiche ci spingono a formulare piani ed ipotesi alternative. Ciò richiede alla scuola ampia flessibilità e notevoli capacità progettuali.
Molti suoi colleghi hanno spesso sollevato il problema delle linee guida troppe generiche. Lei cosa ne pensa?
Concordo con i miei colleghi. In modo particolare per la scuola dell’infanzia, solo ieri (31 luglio) sono state emanate le Linee guida per il sistema 0-6 che chiariscono aspetti fondamentali per la ripartenza. Rimaniamo in attesa del protocollo di sicurezza.
Avete trovato nuovi spazi all’interno dell’istituto per svolgere le lezioni? Saranno necessarie anche altri luoghi fuori dalla scuola?
Abbiamo chiesto alle amministrazioni comunali interventi di edilizia leggera che consentiranno di adibire ad aule spazi precedentemente utilizzati in altro modo e abbiamo cambiato il layout di altre aule modificando la posizione delle LIM. Ovviamente la riallocazione degli spazi rende necessario un maggior numero di collaboratori scolastici per assicurare adeguata vigilanza in quelle aree degli edifici che precedentemente non erano utilizzate.
Pensate di ricorrere ai banchi singoli?
Il nostro istituto è già dotato di banchi singoli, ma l’esigenza di ottimizzare i nuovi spazi ha reso necessario richiederne altri.
Se torna la DAD in caso di lockdown?
Credo che il ritorno alla DAD, seppure per la singola classe, sarà inevitabile anche in caso di contagio di qualche alunno. Per questo motivo stiamo potenziando le infrastrutture informatiche, predisponendo la formazione dei docenti e integreremo il PTOF con le linee guida.
Insomma, a ben vedere anche nell’Istituto Comprensivo di Bellusco e Mezzago, in provincia di Monza e della Brianza, i problemi ancora devono trovare soluzione. Il Loockdown ha modificato e stravolto le vite di tutti, ma il pensiero positivo della dirigente scolastica in questione porta a nuove riflessioni: potrà essere l’occasione per trasformare una criticità in opportunità, per ripensare alla scuola quale luogo di crescita culturale e sociale, elemento propulsore per il cambiamento.