Attualità

Ritorno a scuola, tra aule vuote, docenti in classe e tanta confusione

Mentre in queste ore si sta discutendo delle sorti del prossimo Governo dell’Italia e forse anche del prossimo Ministro dell’Istruzione, il rientro a scuola degli studenti della scuola secondaria di secondo grado è segnato da situazioni paradossali e da tanta confusione.

Aule vuote e docenti a scuola

Un ritorno in classe quello della secondaria di secondo grado al 50% e in alcune Regioni, come per esempio la Puglia e la Calabria, con la possibilità delle famiglie di scegliere un rientro in presenza oppure una continuazione della Didattica a distanza. Dunque oltre al vincolo del 50% degli studenti presenti, oltre al vincolo delle entrate e uscite da scuola in due fasce orarie differenti, esistono ordinanze regionali che lasciano la facoltà di scelta agli studenti di una ripresa in presenza o di una permanenza a distanza e anche la raccomandazione di riempire le classi al massimo fino al 50% della regolare capienza.

Questa mattina in diverse aule delle scuole secondarie di secondo grado c’erano i banchi vuoti, gli studenti a casa e i docenti impegnati ad attivare la didattica a distanza da scuola. In altre scuole le classi vedevano pochi alunni in presenza e la maggior parte collegati da casa a distanza.

Collegamenti da scuola non sempre funzionanti

Alcuni docenti che hanno ripreso il lavoro da scuola, collegandosi con i ragazzi che si trovano a casa o con una parte di loro che si trovano a distanza, registrano delle disfunzionalità nei collegamenti e delle difficoltà a garantire una piena vigilanza rispetto agli studenti presenti e gli studenti collegati per via telematica.

Una docente racconta di avere svolto 4 ore, due in presenza e due con classi collegate a distanza, evidenziando le notevoli difficoltà di collegamento audio e video durante le lezioni online.

Numerosi i casi di quarantene a scuola

Una delle questioni che ha destato perplessità nella gestione del Covid-19 all’interno delle scuole, è l’assenza di trasparenza sui numeri del contagio rilevato all’interno delle Istituzioni scolastiche. La mancanza di dati ufficiali ha condizionato la possibilità di calcolare, scientificamente e sulla base di modelli matematici, la percentuale di rischio di contrarre il virus all’interno delle scuola.

Quello che è certo sono i tanti casi di quarantena di intere classi, la chiusura di plessi e addirittura di intere scuola per il diffondersi del contagio.

Lucio Ficara

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