A distanza di un anno non è cambiato praticamente nulla: come anticipato dalla Tecnica della Scuola, si tornerà scuola indossando la mascherina e mantenendo il distanziamento. Lo ha detto il Cts, preso atto del basso numero di studenti vaccinati. E i sindacati di comparto non l’hanno presa bene.
“I problemi già visti in passato si presenteranno”, ha detto all’Ansa il presidente nazionale dell’Associazione presidi, Antonello Giannelli.
“Si comincerà a fare le classi con percentuali più basse di presenza” e anche i problemi legati al trasporto pubblico saranno presumibilmente gli stessi.
“Vediamo cosa succede, attendiamo per decidere di valutare quali sono le percentuali degli immunizzati, aspettiamo anche a breve una convocazione del ministro Bianchi sul tema”, ha concluso il responsabile Anp nazionale.
Anche spettiamo il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, dice di attendere la “convocazione dal ministero per confrontarci su modalità rientro e riteniamo serva la partecipazione del Cts come lo scorso anno”, sottolinea il sindacalista.
Sinopoli poi tiene a dire: “Tutti vorremmo rientrare in presenza ma siamo consapevoli di un quadro che presenta ancora molte variabili”.
Decisamente preoccupata si è detta Maddalena Gissi che guida la Cisl Scuola a proposito del nuovo anno scolastico il prossimo settembre.
“Siamo alla vigilia di un anno scolastico che pensavamo dovesse essere normale – dice Gissi – , invece le attività didattiche cominceranno con gli storici problemi di sempre e con le misure di sicurezza che il Cts consiglia anche per quest’anno: distanziamento e mascherine”.
“Lo scorso anno, molti assembramenti erano stati evitati grazie agli organici Covid aggiuntivi. Non riusciamo a capire perché il Mef, al quale sono stati restituiti quasi 800 mln non utilizzati dai dirigenti scolastici, anche a seguito di indicazioni molto confuse che sono pervenute alle scuole, resista tanto e non accetti le richieste del ministero”.
“Siamo molto preoccupati; non possiamo ricominciare con le solite schermaglie ideologiche. La scuola comincia il conto alla rovescia e farà sentire la sua voce”, ha concluso la leader della Cisl Scuola.
“La guerra all’epidemia deve avere molti punti di attacco e un obiettivo è la scuola in presenza e sicurezza per tutti”, ha detto ancora all’Ansa il segretario della Uil Scuola, Pino Turi, a proposito della ripresa del prossimo anno scolastico.
“Le classi – ha detto ancora il sindacalista Uil – sono ancora straripanti e non c’è distanziamento, non c’è traccia di sanificazione dell’aria se non nelle diverse narrazioni, non ci sono presidi sanitari di prevenzione e il tracciamento saltato: sono solo alcuni dei problemi irrisolti”.
Secondo Turi, “tutte azioni discusse e non attuate nascondono una coscienza macchiata da troppe carenze, a partire dal precariato che ancora non trova una quadra nella maggioranza di governo. È tempo di realizzare tutto ciò di cui si discute. È tempo di fare gli investimenti nei fondamentali, mettere in sicurezza la scuola e pensare al futuro su solide basi che sono sempre più instabili”, ha concluso Turi.
Serafico è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti: “dopo 15 mesi dall’inizio della pandemia, purtroppo dobbiamo prendere atto che le condizioni di sicurezza non sono mutate”.
“La formazione delle classi e degli organici del personale docente segue sempre gli stessi criteri, il che determinerà anche per il prossimo anno scolastico il sovraffollamento delle aule”.
C’è poi il tema del trasporto pubblico: resta un nodo intricato che ancora non si riesce a sciogliere, soprattutto nelle grandi città. E anche sul fronte dell’edilizia scolastica siamo fermi alle idee. Considerato lo scenario e i casi di variante Delta in aumento in particolar modo nella popolazione scolastica, che praticamente corrisponde a quella fascia di età non vaccinata, purtroppo il ritorno alla Dad non è un’ipotesi così peregrina”.
Di Meglio dice che “le assunzioni in ruolo sicuramente non saranno sufficienti a coprire il fabbisogno di insegnanti e che attualmente si può contare soltanto su qualche vecchia graduatoria di merito ancora aperta, su qualche graduatoria a esaurimento per la quale si sta raschiando il fondo del barile, sul concorso straordinario, i cui magri esiti sono noti a tutti, e su quello Stem”, ha concluso Di Meglio.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, infine, “è giusto adottare le disposizioni di sicurezza, se necessario anche l’utilizzo della mascherina, ma sbaglia chi dice che a scuola a settembre potranno entrare solo studenti e docenti vaccinati. La scienza ci ha dimostrato che anche chi è vaccinato può contagiarsi o contagiare. Quindi?”
“Il punto è un altro: non si può tornare nelle classi con 25-30 alunni accalcati, quindi bisogna rimboccarsi le maniche per ampliare gli spazi delle scuole e per ridurre i limiti massimi di composizione dei gruppi-classe”, ha concluso il sindacalista autonomo.
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