In almeno il 40% delle aule scolastiche è praticamente impossibile mantenere un distanziamento di un metro tra i banchi: la stima è di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi.
Impossibile rispettare le distanze nel 40% delle aule
Il leader dell’Anp ha detto che secondo i calcoli del sindacato “in una percentuale rilevante delle classi il distanziamento” tra gli alunni “non è materialmente possibile per metratura delle aule e numero degli studenti”.
“Cosa facciamo allora in questi casi? Questa – ha detto Giannelli a colloquio con l’Ansa – è la domanda principale a cui dovrebbero rispondere le Linee Guida” sul rientro in sicurezza che la ministra dell’Istruzione ha confermato di volere rendere pubbliche a metà settimana dopo il chiarimento tra dicastero dell’Istruzione e Regioni e il via libera del Comitato tecnico scientifico.
Il problema è l’alto numero di classi non in grado di mantenere intatto il numero di alunni: stiamo parlando, infatti, se la stima di Giannelli è corretta, di 160 mila classi troppo piccole, a fronte di circa 400 mila complessive, dalla scuola dell’infanzia alla quinta superiore.
Molte più criticità di quelle attese
Un numero altissimo, quindi, che conferma i dubbi delle Regioni, ma anche della Tecnica della Scuola, a proposito delle dichiarazioni ottimistiche della viceministra Anna Ascani, secondo la quale “per il mantenimento della distanza di sicurezza all’interno delle aule non siamo messi male, però ci sono delle criticità, soprattutto nelle scuole superiori dei centri un po’ più grandi”.
Le criticità sarebbero, purtroppo, la regola e non eccezioni. Il punto è che per allestire anche la metà delle classi, 80 mila aggiuntive a fronte delle 160 mila probabilmente inadeguate per mantenere le distanze tra gli alunni, occorrono fondi ingenti, sia per l’adattamento edilizio, sia per dotarle di docenti e garantire sorveglianza e pulizia attraverso collaboratori scolastici aggiuntivi.
Le indicazioni del Comitato tecnico scientifico
A dire il vero, il ministero ne discuterà anche con i sindacati in una riunione che è stata convocata per il giorno prima, mercoledì 24 giugno: i dirigenti ministeriali spiegheranno ai rappresentanti dei lavoratori che le Regioni propongono una superficie pari a 1,8 metri quadri ad alunno, per evitare criteri soggettivi che rischiano poi di creare problemi ai dirigenti scolastici -, entrate e uscite scaglionate, classi divise in gruppi e l’utilizzo di palestre e aule di laboratorio.
C’è anche l’idea secondo la quale, prima di tornare a scuola a settembre, tutto il personale scolastico – docenti, Ata e dirigenti – dovranno sottoporsi ad uno screening sanitario per verificare lo stato della salute.
Gissi (Cisl): gli scienziati non si occupino delle risorse
“Attendiamo di conoscere le linee guida per definire finalmente i contenuti del protocollo sulle misure di sicurezza – ha detto Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola – verificheremo nei prossimi giorni quali sono le modifiche apportate dal Comitato tecnico scientifico; le misure per il distanziamento sono importanti come le regole anticontagio”.
“Gli scienziati devono garantire il benessere nelle scuole e non dovrebbero essere influenzati dall’esiguità delle risorse messe a disposizione per realizzare classi meno affollate”, ha concluso Gissi.