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Ritorno a settembre, per gli alunni disabili la solita odissea: niente continutà didattica

Finalmente, dopo settimane di indiscrezioni e supposizioni, sono arrivate le linee guida del Ministero dell’Istruzione, concordate con le Regioni, per il ritorno a scuola a settembre. C’è anche un piccolo paragrafo dedicato agli alunni disabili, che, a giudicare dalle prime reazioni, non sembra soddisfare docenti di sostegno e famiglie.

Il Piano Scuola per il rientro scuola a settembre approvato il 26 giugno 2020

 

Rientro a settembre: indicazioni per alunni disabili

Le linee guida per il ritorno a settembre prevedono infatti: “Nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento fisico, la gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza“.

Inoltre, il testo ricorda che “in coerenza con il DPCM 17 maggio“, “non sono soggetti all’obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina“.

Infine, “per l’assistenza di studenti con disabilità certificata, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente, potrà essere previsto per il personale l’utilizzo di ulteriori dispositivi. Nello specifico in questi casi il lavoratore potrà usare unitamente alla mascherina chirurgica, fatto salvo i casi sopra menzionati, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose. Nell’applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovrà necessariamente tener conto delle diverse disabilità presenti“.

Rientro a scuola, discontinuità didattica e classi pollaio: per i disabili solita odissea

Pur trattandosi di indicazioni operative, a settembre si ripresenterà comunque il solito problema di continuità didattica: le linee guida non erano lo strumento adeguato per intervenire direttamente sul problema, ma come fa notare Ernesto Ciracì dell’associazione MiSoS, “non vi è presenza di garantire la continuità didattica per il prossimo anno scolastico, presupposto importantissimo in uno scenario complicato e incerto, tutti sappiamo quanto sia indispensabile garantire quel rapporto di fiducia relazione, empatico tra il docente di sostegno e gli alunni con disabilità, purtroppo ciò dubito che sarà realizzato“.

C’è anche il problema delle classi pollaio, che, nonostante le rassicurazioni del premier Giuseppe Conte, anche il prossimo anno sarà ancora un problema: “lo si evince dal numero di alunni per classe e delle classi autorizzate, forse nel futuro, con il Recovery Fund, sarà realizzato ma i nostri alunni non possono aspettare“, spiega il presidente del MiSoS Ciracì, che ricorda ancora una volta il problema delle supplenze e delle cattedre in deroga: “arriveranno probabilmente a circa 70.000 supplenze, numero esorbitante che “fa tremare i polsi”, che ovviamente provocherà solo discontinuità didattica con ripercussioni sulla crescita formativa dei nostri alunni. Organici di diritto sul sostegno fermi fino a settembre, con migliaia di docenti specializzati sul sostegno che vorrebbero garantire la meritata continuità didattica per l’intero ciclo scolastico, invece…Su quest’ultimo punto si poteva almeno prevedere la riconferma del docente specializzato sul sostegno a tempo determinato per il prossimo anno scolastico, rendendo attuativo l’articolo 14 D.lgs 96/19 ( ex D.lgs 66/17) e invece il nulla.

Ciracì, i docenti di sostegno e le famiglie si pongono pertanto la domanda “i nostri alunni avranno sin dal primo giorno di scuola il loro insegnante? Oppure le famiglie, gli alunni, i docenti saranno costretti alla solita odissea, al solito carosello di insegnanti?

Proprio dopo la didattica a distanza degli ultimi mesi, infatti, le famiglie e gli studenti si aspetterebbero un miglioramento delle loro condizioni.

 

 

Fabrizio De Angelis

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