Nel Lazio, dall’Ufficio scolastico regionale giungono segnali importanti che fanno propendere per il ritorno in classe, lunedì prossimo 18 gennaio, del 50% degli studenti delle superiori.
“Tornare in presenza è importante per i nostri ragazzi: significa riacquistare la socialità sacrificata negli ultimi due mesi. Significa recuperare gli studenti più in difficoltà”, hanno confermato dall’Usr diretto dal dottor Rocco Pinneri.
Tra le disposizioni previste, coordinate dalla prefettura, spicca il potenziamento del servizio dei trasporti pubblici.
“Tutte le aziende del trasporto pubblico locale hanno potenziato il servizio – si legge nella comunicazione – Cotral ha aggiunto 500 corse al giorno affittando bus turistici e altre ne ha aggiunte incrementando la frequenza dei passaggi dei propri mezzi; ATAC sta offrendo 1.500 corse in più al giorno; Astral, società della Regione Lazio, ha concluso una gara per 1.100 corse giornaliere in più. Le corse aggiuntive sono state inserite sulle tratte e negli orari che servono agli studenti”.
Tutte le vetture potranno essere occupate al massimo per la metà dei posti. “Giunti a questa soglia del 50%, i mezzi di Cotral non accetteranno più passeggeri. L’affollamento dei mezzi di ATAC sarà controllato da una squadra di verificatori”.
Quella di potenziare il trasporto pubblico locale con i bus turistici è un’idea che circolava da tempo.
“Un’operazione virtuosa e di buon senso, forse troppo per un governo social confuso che si lascia sfuggire le cose più semplici e ribadisce a intervalli regolari di voler riaprire le scuole, senza preoccuparsi del sovraffollamento dei mezzi con cui i ragazzi si recano a scuola”, aveva dichiarato nella stessa giornata Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.
Intanto, cresce nel Lazio, come nelle tante Regioni che si accingono a diventare “arancioni”, il desiderio di sapere se gli studenti delle superiori torneranno a scuola lunedì prossimo.
L’impressione, contagi permettendo, è che stavolta l’impegno delle istituzioni coinvolte sia stato maggiore rispetto al passato.
Dopo avere avviato il servizio gratuito per l’effettuazione dei tamponi, rivolto al personale scolastico che lo richiedesse con richiesta del medico di base (ma anche degli studenti tra i 14 e i 18 anni anche senza richiesta, ma solo fino al 31 gennaio), lo stesso Usr ha fatto sapere che aziende trasporti e Protezione civile vigileranno sul rispetto del 50% di presenze sulle vetture, si attuerà uno scaglionamenti degli ingressi a scuola, con fasce alle ore 8.00 e alle ore 10.00 (le scuole potranno scegliere di organizzare la didattica con moduli orari di 45-50 minuti anche di sabato, con le dovute salvaguardie per gli studenti di fede ebraica) e verranno modificati anche gli orari delle altre attività.
Un altro elemento che fa propendere al rientro in presenza (sempre contagi permettendo!) è l’incontro avvenuto in questi giorni tra i rappresentanti della Regione e una delegazione del coordinamento ‘Priorità alla Scuola‘ che riunisce genitori, studenti e docenti delle superiori: “abbiamo ricordato – ha detto Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio – la serie di azioni, dal potenziamento del trasporto pubblico ai test gratuiti e senza prescrizione per tutti gli studenti. A questi macro interventi si uniscono la riduzione della durata dell’orario delle singole lezioni, il doppio ingresso con scaglioni all’60% e 40%, il monitoraggio costante sull’andamento epidemiologico sulla popolazione scolastica”.
“Per noi – ha concluso l’assessore – il tema della scuola e della didattica in presenza rimane centrale al di là dell’emergenza. L’emanazione della nostra ordinanza, che prevede la ripresa per le scuole secondarie superiori il 18 gennaio, è stata dovuta esclusivamente alla necessità di tutela della salute pubblica”.
Intanto, partono sempre nel Lazio le prime vaccinazioni a over 80 in regime di ricovero e day-hospital: l’evento si è consumato il 14 gennaio all’ospedale San Camillo di Roma ed ha riguardato 90 vaccinazioni a pazienti con più di 80 anni di età. Complessivamente, si è arrivati 90 mila dosi somministrate: i primi “richiami” inizieranno a metà mese.
Per vaccinare i 460mila ultraottantenni del Lazio, si prevede anche il coinvolgimento dei medici di base.
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