Sono giorni decisivi per il piano di riapertura scuole: dopo le indicazioni contenute nella bozza delle linee guida del Ministero, si attende prima il parere dei sindacati e poi l’accordo definitivo con le Regioni.
Uno dei punti fondamentali del testo in questione, riguarda il richiamo all’autonomia e flessibilità organizzativa delle scuole. Vediamo cosa si prevede, ammesso questo sia l’indirizzo definitivo.
L’autonomia scolastica, in questo senso, varrà per organizzare l’attività didattica in modo personalizzato dal punto di vista degli spazi e delle modalità.
Si parte con una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento e l’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o diverse classi o addirittura di diversi anni di corso. A questo si assocerebbe una frequenza scolastica in turni differenziati.
Un aspetto molto importante è la possibilità, per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, di implementare una didattica mista, ossia che preveda lezioni in presenza integrate a lezioni online.
L’aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari e l’estensione del tempo scuola al sabato, nel caso in cui si sia adottato in passato il modello della settimana corta.
In questo caso, però, è necessaria una delibera da parte degli organi collegiali.
A proposito di spazi, le scuole potranno quindi prevedere nuovi spazi alternativi per svolgere le lezioni in sicurezza: che siano palestre o altri spazi esterni agli edifici scolastici non cambia molto. Ma è chiaro che, in questo caso, l’autonomia dei singoli istituti potrebbe diventare un punto delicato, specie se si dovesse scegliere di andare in cinema o teatri dismessi. In tali circostanze, sarebbe necessario un serrato dialogo con gli Enti locali.
Già i presidi, però, fanno sapere di non essere molto soddisfati dell’orientamento, dato che mancherebbero indicazioni certe ma soprattutto risorse per attuare queste misure.
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