La riapertura delle scuole si arricchisce di un documento dell’Istituto Superiore della Sanità approvato definitivamente nella mattinata del 28 agosto dalla Conferenza Unificata convocata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. Il documento dell’ISS riguarda in particolare la gestione dei casi di contagio nelle scuole.
Saluta favorevolmente l’approvazione la Ministra Azzolina: “Bene l’accordo con le Regioni sul documento dell’Istituto Superiore di Sanità. Avere regole condivise per la gestione di eventuali contagi era fondamentale. Ora avanti verso il 14 settembre, riapriremo le scuole e lo faremo garantendo la massima sicurezza“, scrive su twitter la Ministra dell’Istruzione.
“Riaprire le scuole in sicurezza è la priorità di tutto il Paese – ha scritto invece su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza –. Abbiamo appena approvato all’unanimità in conferenza unificata con Regioni, Province e Comuni il documento con le indicazioni operative per la gestione dei casi e dei focolai di Covid nelle scuole e nei servizi per educativi per l’infanzia. Nei prossimi giorni serviranno ancora tanto lavoro e condivisione. Non polemiche e divisioni“.
Il riferimento del Ministro della Salute è sicuramente al nodo dei trasporti, ancora senza una chiara definizione: per questo motivo il Ministero degli Affari regionali lavorerà nel weekend con le Regioni e gli Enti locali, insieme al ministero delle Infrastrutture e al Comitato tecnico scientifico per chiudere le linee guida condivise sulla sicurezza sanitaria nel trasporto pubblico locale. Il prossimo 31 agosto si prevede la Conferenza Unificata su questo aspetto per il via libera.
ECCO IL DOCUMENTO COMPLETO
Casi sospetti di covid: indicazioni dell’ISS
Ai fini dell’identificazione precoce dei casi sospetti è necessario prevedere:
- un sistema di monitoraggio dello stato di salute degli alunni e del personale scolastico;
- il coinvolgimento delle famiglie nell’effettuare il controllo della temperatura corporea del bambino/studente a casa ogni giorno prima di recarsi al servizio educativo dell’infanzia o a scuola;
- la misurazione della temperatura corporea al bisogno (es. malore a scuola di uno studente o di un operatore scolastico), da parte del personale scolastico individuato, mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto che andranno preventivamente reperiti;
- la collaborazione dei genitori nel contattare il proprio medico curante (PLS o MMG) per le operatività connesse alla valutazione clinica e all’eventuale prescrizione del tampone naso-faringeo.È inoltre necessario approntare un sistema flessibile per la gestione della numerosità delle assenze per classe che possa essere utilizzato per identificare situazioni anomale per eccesso di assenze, per esempio, attraverso il registro elettronico o appositi registri su cui riassumere i dati ogni giorno.
Peculiarità dei servizi educativi dell’infanzia (bambini 0-6 anni)
L’istituto Superiore della Sanita sottolinea l’importanza dei servizi educativi dell’infanzia. Infatti, si legge sul documento, presentano delle peculiarità didattiche/educative che non rendono possibile l’applicazione di alcune misure di prevenzione invece possibili per studenti di età maggiore, in particolare il mantenimento della distanza fisica di almeno un metro e l’uso di mascherine. Questo è un aspetto che deve essere tenuto in debita considerazione specialmente nella identificazione dei soggetti che ricadono nella definizione di contatto stretto. Per tale motivo è raccomandata una didattica a piccoli gruppi stabili (sia per i bambini che per gli educatori).
Il rispetto delle norme di distanziamento fisico è un obiettivo che può essere raggiunto solo compatibilmente con il grado di autonomia e di consapevolezza dei minori anche in considerazione dell’età degli stessi. Pertanto, le attività e le strategie dovranno essere modulate in ogni contesto specifico. Questa parte verrà sviluppata successivamente in seguito alle indicazioni contenute nel documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia.