Il 14 settembre è previsto il ritorno a scuola. E’ il refrain che da settimane ripete la ministra Azzolina allontanando ipotesi di ritardi o problemi di organizzazione. Eppure questi non sembrano miraggi o invenzioni giornalistiche.
Quando mancano due settimane al rientro in classe, in realtà le scuole non sembrano pronte del tutto per il 14 settembre: ci sono istituti infatti che ancora non avrebbero ancora avviato lavori e sistemazioni per favorire il ritorno a scuola in termini di sicurezza e distanziamento.
Che fine hanno fatto i lavori di abbattimento pareti?
Così accade che, in un istituto professionale della provincia di Siracusa, ci riferiscono come “siano in programma già dai primi di agosto lavori di abbattimento pareti in favore del distanziamento delle aule, ma che allo stato attuale ancora non è stato fatto nulla”.
Sarà un problema di ferie d’agosto, di settimane morte tipiche del periodo? Quel che è certo è che fra il personale scolastico dell’istituto siciliano regna perplessità dovuta alla mancanza di informazioni chiare sul ritorno a scuola. Parlando fra i colleghi, ci si accorge che sono davvero poche le certezze.
Anche la questione nuovi banchi: la scuola ha richiesto i banchi innovativi e, come accadrà per moltissimi istituti, questi non arriveranno prima di ottobre.
La domanda è lecita: ma se ancora i lavori per favorire il distanziamento non partono e i banchi richiesti arriveranno diverse settimane dopo, come si avvierà l’anno scolastico?
Partono i test sierologici. Ma le polemiche non mancano
C’è anche il tema test sierologici: sono partiti infatti i test che il personale scolastico potrà effettuare presso i medici di famiglia. Tuttavia, alcuni medici di famiglia hanno timori a praticarli nei loro studi medici perchè, sostengono, non vi sarebbero sufficienti misure di sicurezza per svolgerli.
Situazione che ha creato una spaccatura, con la presa di posizione della Cisl Medici che addita i medici di famiglia che non vorranno effettuare i test. Bisogna rilevare che il kit per i test sierologici, fino a pochi giorni fa non erano stati recapitati presso tutti gli studi medici che ne avevano fatto richiesta. Situazione che sicuramente si stabilizzerà ma che contribuisce all’incertezza generale sul rientro.
Se i medici di base dicono no c’è la Asl
Ad ogni modo, ricordiamo che un mese fa il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri aveva detto che per somministrare i test “ci avvarremo dei medici di famiglia, delle Asl e dei distretti sanitari e l’operazione verrà ripetuta nel corso dell’anno con delle cadenze in base all’evoluzione della pandemia”. Inoltre, il commissario aveva detto che “l’operazione verrà ripetuta nel corso dell’anno con delle cadenze in base all’evoluzione della pandemia”.