Sul ritorno a scuola a settembre servono “subito regole certe” e uguali per tutti, perché “così rischiamo la catastrofe”: è forte il monito della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati nell’affrontare i dubbi che avvolgono la ripresa delle lezioni dopo la lunga pausa dovuta al lockdown.
Intervistata da Il Messaggero, la senatrice forzista, dopo avere rivendicato la priorità delle Camere nel decidere sulle riforme del Paese a la loro “funzione legislativa attribuita dalla Costituzione” (perché “gli esperti che oggi sono già 500, hanno un’importante funzione di consulenza, ma è il parlamento il primo, unico e insostituibile interlocutore del governo”), ha criticato il modo di legiferare dell’esecutivo in carica.
“Dall’inizio di questa legislatura– ha detto Casellati – il governo procede a suon di decreti legge, il più delle volte approvati con voti di fiducia e sempre più frequentemente esaminati solo da una Camera”.
Casellati porta l’esempio del Decreto Rilancio “una vera e propria finanziaria di circa 300 articoli, sulla quale il Senato non ha ‘toccato palla'”.
La presidente dell’Aula di Palazzo Madama si è quindi soffermata sulla scuola: “Tutti gli studenti – ha sottolineato – devono tornare in classe a settembre è un imperativo categorico” ma “ci devono essere subito regole certe ed eguali per tutti” e però “la responsabilità non può essere scaricata sui presidi. Così rischiamo la catastrofe, creando inaccettabili diseguaglianze e discriminazioni tra studenti di serie A e di serie B”.
Il timore della senatrice Casellati è evidente: cosciente delle diverse capacità di reazione da parte delle scuole, dei loro dirigenti scolastici e degli enti locali, teme che via siano delle realtà che a settembre si caratterizzeranno per efficienza ed altre che faranno molta fatica a riprendere. In quest’ultimo caso – nei territori già oggi con minori risorse e dove i tassi di dispersione risultano altissimi, in prevalenza al Sud – saranno gli alunni, purtroppo, a pagarne le conseguenze.
L’impressione è che la richiesta dalla presidente del Senato sia rivolta, quindi, alla produzione di Linee Guida ministeriali più dettagliate ed operative (anche La Tecnica della Scuola le ha sempre definite troppo generiche): quelle attuali, con le “maglie” troppo larghe, non danno alcuna garanzia di attuazione uniforme.
Quelle “regole certe” citate dalla senatrice Casellati, dunque, vanno tradotte, ad esempio, in una richiesta chiara sui distanziamenti fisici e sul numero massimo di alunni per aula (ovviamente in base alla quantità rispetto ai metri quadri), sull’utilizzo o meno delle mascherine, sui comportamenti da adottare nel caso delle scuole dell’infanzia e primaria, frequentate da alunni che non possono di certo mantenere le distanze.
Tutte informazioni che nelle stesse Linee Guida prodotte dal ministero dell’Istruzione dovranno necessariamente essere definite dal Comitato Tecnico Scientifico, che “almeno 2 settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico, aggiornerà, in considerazione del mutato quadro epidemiologico“.
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