La scoperta, secondo quanto riporta il quotidiano la Repubblica, è stata fatta da un’equipe di archeologi della soprintendenza ai beni archeologici, con la direzione scientifica di Alessandro Betori chiamata tra giugno e luglio di quest’anno a fare dei sondaggi preventivi su un’area interessata da un progetto di edilizia sulla via dei laghi.
Dagli scavi sono emersi un quartiere termale con frammenti di mosaici, una ‘natatio’ ovvero una piscina all’aperto lunga oltre venti metri con pareti dipinte di azzurro, e, dall’interno della vasca, sette statue di età augustea complete oltre ad una serie di frammenti che possono essere ricomposti.
Un repertorio statuario che illustra il mito di Niobe, raccontato anche da Ovidio nelle Metamorfosi. “Nel gruppo di statue ritrovate – dice a Repubblica il direttore scientifico Betori – spiccano due figure maschili di giovani colti nell’atto di osservare l’eccidio dei fratelli che appaiono a tutt’oggi inediti. E soprattutto la villa da cui provengono appartiene a Messalla, protettore di Ovidio”. Secondo la ricostruzione degli archeologi, le statue dovevano ornare i quattro lati della piscina ed un basamento in peperino al centro della vasca. Forse un terremoto, nel II secolo, le avrebbe fatte cascare all’interno della vasca dove sono rimaste sepolte e inviolate per secoli.
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