Negazionismo, complottismo, revisionismo storico. Quanti modi esistono per tentare di riscrivere la storia del passato e quella presente? Tanti e molti costruiti sulla malafede, se si eccettua il dibattito storiografico svolto dagli storici, gli unici esperti che abbiano titolo a esprimersi. Ma anche in questo caso, attenzione: perché ci sono storici che operano in contesti di democrazia e di libertà di pensiero e di parola e storici che, al contrario, lavorano in ambienti in cui queste libertà non sono garantite.
Secondo l’emittente pubblica di radiodiffusione Deutsche Welle, gli storici tedeschi sarebbero in collera con i loro colleghi russi che avrebbero in mente di riscrivere la storia attraverso i manuali scolastici. Sembra, infatti, che in un libro di storia della Russia contemporanea adottato nei licei russi sia stato scritto nero su bianco che – alla fine della Seconda guerra mondiale – i territori socialisti della Germania dell’Est sono stati “annessi” dalla Germania Ovest.
Basta una semplice parola per scatenare la polemica? Sì, sostengono i tedeschi, perché alcune parole più di altre sono dense di significato: utilizzando, infatti, la parola “annessione”, invece dell’unico termine corretto che è “riunificazione”, gli autori del libro reinterpretano la storia. È il punto di vista di Ute Frevert, storica e direttrice dell’Istituto per lo sviluppo umano Max Planck di Berlino. La versione fornita dal manuale russo – continua la studiosa tedesca – si allinea sulla posizione antioccidentale del regime di Putin, che ritiene che la Germania dell’Est sia stata “colonizzata” dall’Occidente imperialista.
La polemica scoppia proprio nel momento in cui in Germania si celebra il “Tag der deustchen Einheit”, la Giornata dell’unità tedesca, quando con la fine della Guerra fredda le due Germanie si riunificarono proprio il 3 ottobre 1990.
I tedeschi ritengono, dunque, che la riunificazione tedesca sia al centro di una battaglia ideologica del Cremlino; una riunificazione percepita come il risultato delle riforme di Mikhail Gorbachev, che avrebbero provocato il crollo dell’Unione Sovietica.
I giornali tedeschi sottolineano anche che, nei precedenti manuali scolastici russi, la riunificazione tedesca veniva giustificata con il desiderio di unità del popolo tedesco e, al tempo stesso, con la volontà nazionale di chiudere con l’esperienza socialista. Nella nuova edizione del manuale scolastico sembra che queste righe siano scomparse.
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