Categorie: Personale

Riunione fiume per il contratto della mobilità 2017/2018

Da questa mattina alle 9,30 i sindacati sono al Miur per affrontare i nodi specifici del contratto della mobilità 2017/2018.

Una maratona che è ancora in corso per risolvere tutte le questioni rimaste ancora aperte sulle norme. Si sta discutendo l’articolato e al momento si è giunti all’articolo 6 in un clima collaborativo e cercando soluzioni condivise.

Nell’art.1 che tratta del campo di applicazione, durata e decorrenza del contratto si precisa che le connesse modalità di applicazione delle disposizioni contenute nell’ipotesi di contratto sono definite con apposita ordinanza ministeriale da emanarsi a norma dell’art. 462 del D.L.vo n. 297/94 a seguito della stipula definitiva del presente contratto che dovrà avvenire entro 3 giorni dalla certificazione del presente contratto.

Sembrerebbe, da indiscrezioni che trapelano, che nell’art.1 dell’ipotesi di contratto non ci saranno commi in cui si parli della sequenza contrattuale per le procedure, le modalità e i criteri attuativi per l’assegnazione alle scuole dei docenti titolari di ambito. Questo significa che la patata bollente della chiamata per competenze, non verrà rinviata ad un improbabile sequenza contrattuale, ma sarà contratta in questo stesso contratto.

L’art.3 che riguarderebbe la mobilità territoriale, è stato molto semplificato, infatti non esistono più le fasi e sotto fasi dell’anno passato, adesso si parla solo di mobilità provinciale e di mobilità interprovinciale da potersi fare in una stessa domanda.

Poi all’art.4 dovrebbe essere riportata, nell’articolato che stanno discutendo, la mobilità professionale in cui si specifica chi può chiedere il passaggio e le condizioni specifiche per richiederlo. Per la mobilità professionale si fa una domanda a parte rispetto al trasferimento. Nel caso si presentino sia la domanda di trasferimento che quella di passaggio, prevale il passaggio.

L’art.6 si sofferma a trattare la questione delle 15 preferenze, in cui appare confermata l’opportunità di esprimere fino ad un massimo di 5 scuole e per il resto ambiti e nel caso dell’interprovinciale anche intere province. Siccome la domanda provinciale e interprovinciale sarà unica, si potrà esprimere anche una sola provincia o nel caso si volgia fare una domanda che contenga sia preferenze di scuole, ambiti provinciali e ambiti interprovinciali, allora prevale la preferenza di fuori provincia rispetto a quelle della provincia.

Per quanto attiene i docici meccanografici delle singole scuole, in caso di istituti comprensivi e di istruzione superiore, questi saranno unici. Questo significa che una volta ottenuto il trasferimento in un istituto dal codice unico, il docente può essere utilizzato in tutti gli indirizzi dello stesso istituto.

Tuttavia la strada per la conclusione del contratto non sarà breve, visto che il calendario degli incontri andrà avanti fino al 20 gennaio e l’ordinanza ministeriale non dovrebbe uscire prima della fine di marzo.

Lucio Ficara

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