L’ipotesi di CCNL sottoscritta il 14 luglio scorso fra Aran e sindacati scuola prevede una disposizione importante, contenuta nell’articolo 44.
La nuova regola stabilisce che “con Regolamento d’Istituto è possibile prevedere lo svolgimento a distanza delle due ore di programmazione didattica collegiale prevista per i docenti della scuola primaria” ma anche di alcune altre attività “che non rivestano carattere deliberativo”.
Per le attività che rivestono carattere deliberativo bisognerà invece attendere i criteri che saranno stabiliti dal Ministero; anche in questo caso sarà comunque necessario inserire una specifica disposizione nel Regolamento di Istituto e passare anche attraverso il confronto con le RSU di istituto.
Per la verità si tratta di una novità parziale perché durante il periodo emergenziale fra il 2020 e il 2022 erano intervenute norme di legge che consentivano le riunioni collegiali a distanza (e che anzi vietavano gli incontri in presenza).
Successivamente molte scuole hanno continuato ad utilizzare la modalità a distanza che certamente offre non pochi vantaggi sul piano organizzativo.
Meno semplice appare la gestione delle sedute in cui si tratta di votare sulle persone con voto segreto perché non sempre le piattaforme più comunemente in uso consentono facilmente tale operazione.
Per dare il via a quanto previsto dal contratto nazionale è però indispensabile che il contratto stesso venga firmato in via definitiva (al momento esiste solo un’ipotesi che deve essere sottoposta ai consueti controlli di legge).
Ci sarà quindi un periodo di “vacanza” in cui le nuove regole non potranno ancora essere applicate.
Come regolarsi, quindi, nelle prime settimane dell’anno scolastico e come dotarsi di un regolamento che possa coniugare la semplificazione con l’efficacia dell’attività collegiale delle scuole?
Ne parliamo in questa intervista a Cristina Costarelli, dirigente scolastica del liceo “Newton” di Roma e presidente dell’ANP Lazio.
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