C’è un’attenzione particolare, da qualche tempo, alle entità di piccole dimensioni, minori, per il fatto che in non poche occasioni nella vita sociale a prevalere sono state la forza, la quantità, i numeri, le entità maggiori, insomma, che con il loro peso hanno fagocitato quanto si è dimostrato debole, incapace di fare la voce grossa, di difendersi, di portare avanti, insomma, anche gridandoli, i propri diritti.
È fin troppo noto che al Parlamento esiste, impelagato nelle maglie delle trame politiche, un disegno di legge relativo a provvidenze in favore dei piccoli Comuni, quelli al di sotto di cinquemila/quattromila abitanti e che, se fosse stato approvato, avrebbe interessato anche la scuola destinataria di provvidenze e risorse particolari.
A Ponza, qualche mese addietro, si è tenuto il IV Congresso delle Scuole delle Isole Minori, organizzato dal Consorzio Simi, patrocinato dallo stesso Comune dell’isola che conta meno di quattromila abitanti.
Scopo del Congresso è stato innanzitutto quello di fare un bilancio dell’attività svolta nei quattro anni dal Consorzio in difesa ea tutela delle scuole delle Isole Minori che, come è fin troppo noto, vivono quotidianamente le difficoltà connesse all’isolamento, alla precarietà e alla provvisorietà degli operatori, alle continue disattenzioni delle amministrazioni locali, all’assenza totale di una specifica politica culturale e sociale.
Il consorzio, è stato evidenziato nel congresso, è riuscito a fare nascere una nuova impostazione del problema attraverso una diversa progettualità e nuove attività di innovazioni, di sperimentazioni sia a favore degli operatori che degli organi istituzionali.
Alla base c’è l’idea di un ampio progetto culturale mirato al benessere di tutti gli isolani il cui patrimonio culturale, storico, artistico, archeologico ecc. corre sempre più il rischio di estinguersi centrato sulla scuola attraverso una sorta di ‘Laboratorio della Rinascita’ affidato alla scuola.
È appunto la scuola che deve essere chiamata a svolgere questo ruolo fornendo stimoli e strumenti per stare al passo coi tempi e con i ritmi del modo contemporaneo.
Quel mare che per i viaggiatori e i turisti è occasione di interesse e di svago per i residenti delle isole minori rappresenta una barriera che proibisce di utilizzare le opportunità delle realtà più lontane.
Gli isolani sono costretti a guardare il mondo con occhio diverso da come abitualmente lo guardano gli altri cittadini che vivono in ambienti non isolati tanto che sono costretti ad adattare la realtà al loro modo di vedere.
La scuola delle piccole isole, se aiutata con interventi, non solo economici, ma soprattutto di promozione culturale, potrà costituire il volano per il rilancio e far sì che gli obiettivi che da quattro anni si è proposto il consorzio vengano realizzati.
Sono stati fino ad oggi realizzati piccoli progetti. Occorre ormai iniziare a pensare in grande dotando le scuole di quelle occasioni e possibilità necessarie a far sì che le piccole isole escano dalla loro emarginazione.