Alla fine la spunta la fondazione Luigi Einaudi, che offre una borsa di studio al rivenditore abusivo di merendine, ovvero uno studente dell’Istituto Pininfarina di Moncalieri.
L’istituto Einaudi premia il ragazzo invitandolo a Roma per ritirare il suo assegno per sostenere il suo “spirito imprenditoriale”, come si legge sulla pagina torinese di Repubblica.it.
Giuseppe Benedetto, presidente della fondazione ha parole di stima per il giovane imprenditore: “Il suo è un esempio da seguire e non da perseguire. La sua storia ci ha colpito molto e mi sembra che la sua sia stata una scelta d’impresa applicata. Magari non avrà letto Luigi Einaudi o Friedrich von Hayek, ma la sua attività non credo sia da punire”.
Benedetto aggiunge: “Speriamo che gli sia data la possibilità di realizzare i suoi sogni e sia messo nelle condizioni di valorizzare le sue inclinazioni. Mi pare che sia un vero talento imprenditoriale”.
Già nelle scorse settimane lo studente aveva ricevuto molti attestati di stima, ma anche ammonizioni verbali, perché con il suo atteggiamento si incentiva mercato nero per molti.
In questa vicenda, il più equilibrato sembra essere il preside dell’Istituto scolastico, Stefano Fava, che da un lato è impegnato con il Consiglio di classe a stabilire l’eventuale punizione, e dall’altro riconosce le potenzialità dello studente e non vorrebbe tarpargli le ali: “i professori hanno piena autonomia e decideranno secondo quella che pensano sia la scelta migliore per il suo futuro e l’educazione di tutti gli studenti, afferma il DS che ha proposto di inserire il giovane in un progetto legato all’imprenditorialità. “Per noi la cosa più importante resta il bene del ragazzo”, conclude il dirigente Fava.