I lettori ci scrivono

Rivendichiamo il nostro stipendio e il nostro ruolo di docenti!

Siamo stanchi di sentirci umiliati e offesi.

Il personale scolastico che non ha ceduto al ricatto vaccinale, nonostante sottoposto a tampone ogni 48 ore (a proprie spese), è stato ingiustamente allontanato dalla scuola.

Da dicembre 2021 docenti e personale ATA sospesi dal lavoro senza stipendio, ma i contagi sono aumentati in maniera esponenziale… e noi, gli unici “sani”, a casa.

Di certo non siamo stati noi a diffondere il virus nelle aule scolastiche e a contagiare i nostri colleghi e studenti.

Da alcune settimane si parla di risalita dei contagi, ma di nuovo non siamo noi a diffondere il virus nelle aule scolastiche e a contagiare i nostri colleghi e studenti.

Il 31 marzo 2022 decade lo stato d’emergenza: si torna alla normalità, come viene gridato a gran voce.

I docenti torneranno in servizio ma non potranno insegnare, anche se saranno gli unici – a differenza dei colleghi – ad essere costretti al tampone e quindi gli unici “controllati” e “sani”.

Finiamola! Ognuno si guardi allo specchio, basta ipocrisia.

I vaccinati sono eroi e i non vaccinati irresponsabili, colpevoli di cosa? Di usare il senso critico, di riflettere, di valutare in modo ponderato prima di fare scelte sul proprio corpo? Colpevoli di essere stati sospesi senza stipendio, come dettato dal Governo?

Quello stesso Governo che ora ha deciso di riammettere in servizio i docenti non per insegnare, ma per svolgere “attività di supporto all’istituzione scolastica” (espressione alquanto vaga e generica), non potendo stare “a contatto con gli alunni”. “A contatto”, una dicitura alquanto opinabile, dato che a seguito della pandemia nella Scuola vigono norme di sicurezza che prevedono il distanziamento e l’uso della mascherina oltre a tanti altri accorgimenti.

I provvedimenti attuali sminuiscono quindi la figura del docente titolare, mentre salvaguardano il supplente (colui che lo sostituisce temporaneamente e che ha accettato un incarico con questa consapevolezza), nascondendosi dietro l’importanza della “continuità didattica”, quella “continuità didattica” che viene tenuta in considerazione solo quando fa comodo!

Nessuno tra gli addetti ai lavori (Ministro dell’Istruzione, Dirigenti Scolastici, la maggior parte dei Sindacati…), nessuno ha pensato di coinvolgere e impiegare al meglio i docenti tutti (non vaccinati e vaccinati, titolari e rispettivi supplenti), da considerare come risorse, valorizzandone le professionalità e mettendole al servizio degli alunni.

Si parla tanto di attività in piccolo gruppo, di attività di rinforzo, potenziamento, recupero,… ma in fondo non interessa a nessuno del benessere degli studenti e di dar loro la possibilità di consolidare gli apprendimenti e di migliorare il percorso scolastico.

Dall’alto si continua solo a infangare la dignità delle persone, a offendere, a umiliare, si continua ancora – dopo due anni – a discriminare, a dividere una categoria e a sgretolare un popolo… ma allo stesso tempo si parla di democrazia e si manifesta per la pace.

Tutti noi conosciamo bene i passi di questa narrazione vergognosa. L’Italia, il Paese dei ricatti e delle punizioni.

Un gruppo di docenti

I lettori ci scrivono

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