Il segretario regionale della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, non usa mezzi termini: presidi, docenti e alunni sono esasperati. Troppe incertezze, svarioni, mentre ormai l’ufficialità dei comunicati è affidata ai social. E continua: “È inaccettabile l’incertezza alla quale sono costrette le scuole secondarie in Sicilia. Nell’ultima task force del 26 gennaio scorso l’assessore regionale, Roberto Lagalla, aveva comunicato che se la Sicilia fosse passata da rossa ad arancione le classi seconda e terza della secondaria di primo grado sarebbero tornate in presenza al 100%, mentre le secondarie di secondo grado al 50%. Ad oggi, a poche ore dalla possibile riapertura, non sono state prese ancora decisioni ufficiali, né si hanno notizie precise. Addirittura neanche l’Ufficio scolastico regionale ha ricevuto comunicazioni dal governo regionale, che di fatto non ha ancora emanato nessuna ordinanza”.
E se non arrivano le ordinanze, quelle serie, quelle firmate e protocollate come si fa ad adottare iniziative tanto importanti, come la riapertura delle scuole, che coinvolgono alunni, famiglie e personale? Nessun comunicato infatti, finora, sarebbe pervenuto alle scuole e i dirigenti non riescono oggettivamente a orientarsi.
Per Rizza è dunque un continuo stillicidio, mentre l’Assessorato regionale decide, quando decide, senza neanche prendere in considerazione né il sindacato, nel i dirigenti e nemmeno l’Usr come in questo caso.
E infatti su questo tema interviene anche Alfio Mannino, segretario regionale della Cgil: “Le istituzioni alle quali spetta questo compito non possono continuare a decidere in solitudine e all’ultimo secondo. È indispensabile coinvolgere tutti i soggetti che fanno parte del mondo della scuola, non solo per essere informati per tempo ma affinché ognuno possa dare il proprio contributo”.
Per Franco Pignataro, coordinatore regionale dei dirigenti scolastici della Flc Cgil Sicilia, “la riapertura degli istituti non si improvvisa. Dirigenti, personale, studenti, famiglie hanno bisogno di sapere per tempo cosa devono fare per garantire il regolare svolgimento delle attività in sicurezza. Così come dovremmo essere coinvolti sul tema del monitoraggio e della prevenzione fatta sul territorio dalle autorità sanitarie o dei trasporti la cui competenza ricade sulle aree metropolitane e sui comuni”.
“La scuola è una comunità che ha bisogno di programmazione e organizzazione, anche in questo momento di emergenza”.