Come sarà la scuola nel 2030? A questa semplice domanda ha risposto il futurologo dell’educazione, Tony Ryan, nel suo ultimo libro, The Next Generation: Preparing today’s kids for an extraordinary future (Wiley).
Ryan individua sei possibili caratteristiche della scuola tra venti anni, così come segnalato da Manager Italia
- Nuovo edificio scolastico. Le scuole potrebbero essere ospitate in un ex edificio industriale riconvertito, ma anche in case private, parchi, musei e ogni altra location dotata di connessione internet e con la presenza di un mentore.
- Robot per ogni bambino. Un assistente dotato di intelligenza artificiale potrebbe essere a disposizione di ogni bambino. Lo stesso robot verificherà l’apprendimento del bambino e utilizzerà i risultati della valutazione per modellare le attività di studio successive.
- Aule virtuali. Entro il 2030 un bambino studierà in un’aula multipla virtuale in tutto il mondo ogni giorno. I migliori insegnanti raggiungeranno i bambini di tutto il mondo attraverso device di traduzione vocale e telepresenteranno le loro lezioni annullando le distanze geografiche e linguistiche.
- Addio ai programmi scolastici uguali per tutti. I bambini potranno iniziare a scegliere quattro o cinque esperienze di apprendimento, una combinazione di progetti scolastici e compiti di verifica, interessi personali esterni.
- Sinergie tra ambiente scolastico e mondo del lavoro. Il curriculum scolastico così concepito sarà progettato da educatori insieme con datori di lavoro, organizzazioni non profit e servizi pubblici.
- Maggiore aderenza con la vita reale. Costruire un’app per sapere quando prendere l’autobus, fare l’editing di video di auto apprendimento, o progettare un sito internet per un progetto legato all’ambiente sono alcune possibilità.
Un sistema educativo del genere, ovviamente, ha dei costi, ma, ricorda Ryan, l’educazione deve essere considerata un investimento.