Riprendiamo la definizione di robotica educativa dal progetto ‘robotica in classe‘, dove si afferma: “La Robotica Educativa fa riferimento alle teorie di Papert che descrivono i vantaggi di utilizzare semplici kit di costruzione e programmazione a scopo didattico: i giovani diventano cosìprotagonisti dell’apprendimentoecreatori del proprio prodotto, invece che semplici utilizzatori passivi.
Esistono esperienze significative che dimostrano come la robotica educativa giochi un ruolo rilevante nell’aumentare la motivazione e ilcoinvolgimento, nel favorire l’apprendimento learner-centered, le abilità di problem-solving, la creatività, la curiosità e il lavoro di squadra.
La robotica permette di osservare e sperimentare concetti e teorie attraverso l’esperienza diretta e può essere considerata una sorta di ‘serious game’, infatti costruire o usare un robot è un modo per imparare giocando. Inoltre, grazie alla sua interdisciplinarità, la robotica può creare un ponte tra discipline diverse, sia scientifiche che umanistiche”.
A tal riguardo numerose organizzazioni, dalla scuola primaria all’industria passando per l’università e i centri di ricerca, hanno lavorato per dare origine a un’esperienza unica in Italia e in Europa: la rete multi-settoriale sulla robotica educativa.
In questo contesto sono stati prodotti tre importanti documenti di codifica della conoscenza sulla robotica educativa:
• accordo di rete nazionale per la creazione di una strategia di lungo termine sulla robotica educativa, con la firma di tutti gli attori del settore, lasciato aperto a coloro che vorranno unirsi in futuro;
• roadmap strategica per la robotica educativa in Italia;
• libro bianco sulle opportunità della rete multi-settoriale sulla robotica educativa.