“Nella scuola di oggi e di domani non bisogna perdere quello che è un successo ottenuto fino ad ora, cioè l’inclusività della scuola italiana, ma bisogna assolutamente cominciare a battersi per ottenere anche l’eccellenza. La scuola è un corpo vivo composto dai tanti che ci si impegnano a fondo. Forse è il momento di dire basta alle grandi “riforme della scuola” ripetute in continuazione, e invece bisogna impegnarsi ad accompagnare la crescita organica della scuola viva. La sperimentazione non è un timbro burocratico, ma ciò che nasce dalla vitalità della scuola, e per questo bisogna usare sempre più il metodo della libertà. Essendo la scuola alla base della società e anche della capacità competitiva del sistema Italia, nella scuola bisogna investire, ma come ha detto il presidente Monti a proposito della sanità, così anche nella scuola bisogna trovare nuove fonti di finanziamento.
Per questo bisogna chiamare il privato a concorrere con il pubblico e invogliare le famiglie ad investire nella scuola. Per questo se si guardano le cose nella giusta prospettiva la scelta dell’IMU per le scuole paritarie fatta col decreto 200 va proprio nella direzione sbagliata”.
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