Roma aspetta la neve, il sindaco lascia aperte le scuole ma ferma le lezioni

La neve a Roma è una fatto storico. L’ultima vera nevicata, con il manto bianco rimasto lungo le strade più di qualche ora, è datato 1985. L’evento è così raro che quando si verifica i romani si sentono a dir poco impreparati. E le istituzioni locali non sembrano essere da meno. Tanto che stavolta è bastato che gli esperti di meteorologia indicassero come probabile l’evento nevoso, una “previsione di avverse condizioni meteorologiche”, per prospettare la sospensione delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado: all’ora di pranzo, appena tornati a casa, centinaia di migliaia di studenti hanno ascoltato dai telegiornali nazionali che venerdì 3 e sabato 4 febbraio le scuole sarebbero rimaste chiuse.
A dire il vero il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, qualche minuto prima aveva solo detto in conferenza stampa che le lezioni non si sarebbero svolte. Di lì a poco le agenzia di stampa ed i quotidiani on line hanno cominciato a riportare la notizia. Che solo col passare dei minuti si è arricchita di particolari: in realtà tutti gli istituti rimarranno aperti, i docenti saranno al loro posto e gli alunni che vorranno comunque andare a scuola potranno farlo. Dal Comune hanno specificato che l’ideale, viste le previsioni del tempo, è che se però ne stiano a casa.
Sul web la notizia non è stata bene accolta. Universinet.it, uno dei portali studenteschi più visitati, ha raccolto gli stati d’animo (che non erano dei migliori) attraverso l’avvio di un forum realizzato in tempi record. Il direttore del portale, Renato Reggiani, ha spiegato che il forum è stato preso d’assalto “da genitori che non sanno cosa fare”. E spiegato che sebbene sia “previsto il solo blocco della didattica e non la chiusura delle scuole, i media stanno annunciando la chiusura delle scuole in toto”. Reggiani ha spiegato che “Alemanno ha chiesto ai docenti di non spiegare venerdì o sabato e quindi i genitori se vogliono possono tenere i figli a casa, senza chiudere le scuole. Ma se entrambi i genitori lavorano, il semplice blocco della didattica – ha chiesto il direttore – può giustificare l’assenza di uno dei due costretto a rimanere con i figli? Oppure se i docenti saranno bloccati dalla temuta ‘nevicata’, e la scuola sarà chiusa cosa succederà?“.
A rispondere è stato, di lì a qualche ora, l’assessore alla Famiglia, all`Educazione e ai Giovani di Roma Capitale, Gianluigi De Palo: “il Comune è solo voluto venire incontro alle necessità delle famiglie, immedesimandosi in loro e cercando di operare per ridurre il più possibile i disagi. Quindi chi non riterrà opportuno portare i propri figli a scuola – ha sottolineato l’assessore – non sarà obbligato a farlo e i ragazzi non resteranno indietro col programma“.
L’assessore alla famiglia ha aggiunto che le strutture scolastiche romane “non hanno alcun rischio particolare, quindi non si tratta di un problema di sicurezza. Quella che abbiamo predisposto è una misura preventiva, pensata specificamente per evitare potenziali disagi alle famiglie. Chi vorrà, comunque, potrà portare i propri figli a scuola” dove si svolgeranno attività diverse “rispetto a quelle del programma scolastico“. Cosa accadrà il 3 febbraio non è ancora chiaro: l’unica cosa certa è che moltissimi studenti rimarranno a casa. Anche perchè essendo sospesa l`attività didattica, non dovranno portare alcuna giustificazione. Cosa che non potranno fare gli insegnanti: chi mancherà dovrà comunque motivare l’assenza. E prendersi uno o due giorni di ferie.
Alessandro Giuliani

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