Home Attualità Roma: scuole chiuse, con polemica Raggi-Anp

Roma: scuole chiuse, con polemica Raggi-Anp

CONDIVIDI

Breaking News

March 18, 2025

  • Inclusione: 75mila alunni con disabilità in più in 5 anni e più docenti di sostegno, ma il 27% non è specializzato. I dati Istat 
  • Ragazza muore in gita scolastica dopo un malore sul traghetto da Napoli a Palermo: inutili i tentativi di soccorso 
  • Daniele Novara: “Interrogare un bimbo di otto anni? C’è da riflettere. No a far ripetere a casa ciò che si è fatto a scuola” 
  • Terremoto Potenza, studenti e docenti scappano dalle scuole: lezioni sospese 

A Roma, la decisione della sindaca Raggi di sospensione delle attività educative e didattiche di tutte le scuole si accompagna con qualche polemica.

La presa di posizione dell’ANP Lazio

Mario Rusconi, presidente dell’Anp del Lazio, parla di “bizzarra decisione” riferendosi in particolare ad un passaggio dell’ordinanza: “Fermo restando la necessità di presidio di tutti gli edifici da parte dei dirigenti scolastici e delle POSES [Funzionari dei servizi educativi e scolastici, ndr], al fine di rilevare e segnalare tempestivamente eventuali criticità”.
“Come dirigenti scolastici – sottolinea Rusconi – ci stiamo chiedendo cosa abbia mosso la sindaca Raggi nel prendere una decisione alquanto bizzarra nel far presidiare gli edifici scolastici dai presidi lasciando a casa docenti, alunni e bidelli, come se l’incolumità fisica valga soltanto per loro ma non per i presidi”
“Ancora una volta – aggiunge Rusconi – l’istituzione comunale confonde e non riesce a distinguere le proprie competenze da quelle dell’Ufficio Scolastico Regionale, attribuendosi prerogative che sono proprie dell’USR.”
Non manca una battuta ironica: “Se le scuole dovranno essere presidiate soltanto dai dirigenti, saranno loro che dovranno anche occuparsi dell’apertura e chiusura oltre tamponare le eventuali infiltrazioni d’acqua o danni causati dal maltempo?”

Per la verità c’è il dubbio che l’ordinanza di sospensione delle attività educative e didattiche possa consentire l’assenza dal servizio del personale Ata, come abbiamo chiarito in altro nostro articolo, mentre appare del tutto comprensibile l’irritazione di Rusconi per una disposizione con la quale, di fatto, si impartiscono disposizioni relativa alla prestazione lavorativa dei dirigenti scolastici che però dipendono da un’altra Amministrazione pubblica.