Nelle prime ore del mattino di oggi, 31 agosto, si è diffusa la notizia della morte di Rosa Russo Iervolino, ex sindaca di Napoli, prima donna a guidare il Viminale e Ministra dell’Istruzione dal 1992 al 1994. Si tratta però di una fake news: la Iervolino, quasi 86 anni, è viva e vegeta, come hanno prontamente dichiarato i familiari.
La smentita è arrivata innanzitutto da un comunicato firmato da Annamaria Roscigno, storica portavoce della Iervolino quando era sindaco di Napoli: “La notizia della morte della Iervolino è assolutamente infondata. Lo si apprende dai familiari che confermano che l’ex sindaco è a casa, serena e in salute”, si legge nella nota.
In seguito a mettere a tacere le malelingue è arrivata la figlia Francesca con un post ironico su Facebook: “Mamma sta benissimo. Non so quale idiota abbia messo in giro questa notizia. Sarebbe il caso di non scherzare sulla vita delle persone. Napoletanamente facciamo le corna!!!”.
“Quando lo abbiamo detto a mamma si è fatta una bella risata – afferma anche Michele, figlio dell’ex sindaca – non so come sia potuta uscire una cosa del genere. Mamma è tranquilla e serena nella sua casa di Roma”.
Anche la stessa Iervolino è poi intervenuta: “Sto bene, non c’è male, ho solo un po’ di mal di schiena. Stamattina ho ricevuto un sacco di telefonate, ho pensato che fosse successo qualcosa a qualcuno e invece non era successo niente”, riporta LaPresse.
Democristiana, dopo aver ricoperto il ruolo di Ministro degli Affari Sociali dal 1987 al 1992 è stata nominata successivamente Ministro della Pubblica Istruzione nel primo governo di Giuliano Amato. Il suo operato ha suscitato polemiche per un evento particolare: la Iervolino non consentì infatti la distribuzione all’interno delle scuole superiori di un fumetto informativo sull’AIDS di “Lupo Alberto” che informava gli studenti sulla modalità di uso del preservativo.
La Ministra poi smentì di aver vietato la circolazione del fumetto: “Ritengo che Lupo Alberto sia una barzelletta più che un fatto educativo. Non c’è nessuna circolare che vieta il suo ingresso nelle scuole. Il consiglio di istituto può decidere liberamente il da farsi”, aveva detto nel 1993 a La Repubblica.
“Tutti pensano che la mia esperienza di governo più dura sia stato il Viminale, col governo D’Alema. E invece era stata la Pubblica istruzione”, ha detto nel 2020 in un’intervista al Corriere della Sera.
E, parlando degli attuali ministri dell’Istruzione, la Iervolino ha detto: “Ho un moto di solidarietà nei loro confronti, come ce l’ho nei confronti della ministra Azzolina chiamata al compito gravoso di riaprire le scuole durante una pandemia. Non trascuro le differenze di idee che ci sono tra me e loro, certo. Ma capisco quello che si prova a fare un lavoro che quando le cose vanno male, dalle più piccole alle più grandi, la colpa è sempre e solo tua”.
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