Quanto alla legge di stabilità il sottosegretario ha ribadito l’impegno del governo a concordare con le forze politiche un emendamento che sopprima il contestato provvedimento che prevede l’aumento delle ore di insegnamento settimanali da parte di ciascun docente da 18 a 24. Rossi Doria inoltre ha spiegato che va aperta una nuova fase della scuola italiana che porti a migliorare qualifiche e competenze dei giovani: un processo lungo e che necessita di investimenti mirati.
Ma ha detto pure che in Italia si fanno pochi figli, col rischio di compromettere il futuro
”Dal punto di vista demografico, quando io ero giovane per 100 ragazzi sotto i 20 anni vi erano 60 persone che avevano oltre sessant’anni, oggi invece ogni 100 ragazzi vi sono 149 ultra sessantenni.
Facciamo pochi figli e una società che ha pochi figli ha una dimensione povera sul futuro, non sta investendo sul futuro ma solo su se stessa. Anche la situazione familiare e’ complessa e poi vi e’ la questione dei limiti, perchè i ragazzi di oggi non sono abituati ai no”.
Come ha tratteggiato il sottosegretario Rossi Doria, la rivoluzione tecnologica degli ultimi anni ha davvero sconvolto, cambiato e trasformato l’idea di famiglia, di apprendimento e di scuola. ”La società non è più quella di un tempo e questa crisi svela una cosa molto semplice che una generazione ha utilizzato il bene comune in modo tale da non consegnarlo intatto ai nostri ragazzi. Ora dobbiamo fare un’opera di riparazione, la scuole deve ritornare a mettere al centro i nostri ragazzi, dobbiamo riformarla cercando di investire in formazione, cultura, istruzione”. Marco Rossi Doria ha infine ricordato che proprio ieri, in settima commissione alla Camera è proseguito il dibattito sulle misure del Governo riguardanti la scuola, nell’ambito del decreto stabilità e il Governo ha dichiarato che intende favorire il processo per cui ci sia un emendamento soppressivo delle ore degli insegnanti, riportandole da 24 a 18.
Nell’ambito della giornata si è riflettuto sulla gestione della scuola in Provincia di Trento che in materia ha competenza primaria: un ruolo di primo piano è quello dei dirigenti scolastici che sono stati dotati di maggiore autonomia e che sono chiamati a sviluppare al meglio le risorse umane