La rottura della “trattativa” fra sindacati e Ministero sul tema dei concorsi e del reclutamento sta provocando reazioni opposte.
Nella serata di giovedì 30 il Ministero aveva diramato un comunicato in cui si esprimeva stupore per la posizione dei sindacati.
Dal senatore della Lega Mario Pittoni arriva la risposta: “Il Governo e in particolare il premier Giuseppe Conte hanno poco da stupirsi per la rottura dei sindacati della scuola. Gli impegni sottoscritti l’aprile scorso, che avevano portato alla rinuncia allo sciopero generale, sono stati disattesi. Manca la volontà di affrontare seriamente il problema del precariato e la responsabilità è soprattutto di Conte, visto che come nuovo ministro dell’Istruzione ha scelto Lucia Azzolina, che su tale fronte non ha mai manifestato aperture”.
In difesa del Ministero intervengono invece i parlamentari del M5S che affermano: “Con la conversione in legge del decreto Istruzione abbiamo dato il via all’assunzione di 48.000 docenti e ora suona davvero strano sentire che i sindacati ipotizzino una mobilitazione. Il confronto al tavolo tecnico con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è stato positivo e deve proseguire, tenendo ferma la necessità di garantire una selezione che valuti adeguatamente le competenze e quella di far partire al più presto i bandi per inserire nuovi docenti nella scuola italiana, che aspetta da troppo tempo”.
La rottura con le organizzazioni sindacali potrebbe avere qualche ripercussione anche all’interno della maggioranza e c’è chi teme che si crei qualche crepa: certamente LEU non è soddisfatta della situazione e per la verità anche nel PD potrebbe crearsi qualche problema, tanto che nel pomeriggio di giovedì 30 è intervenuta la stessa viceministra Anna Ascani per tentare una mediazione fra le parti.
Ed è forse per questo che il M5S rimarca che “i contenuti e le scelte del decreto Istruzione sono stati ampiamente valutati e condivisi da tutte le forze politiche di maggioranza a valle di un importante lavoro di ascolto e di tutti i punti di vista e delle esigenze in campo”.
Molto più secca e netta la presa di posizione di Bianca Granato, senatrice del M5S, che sulla sua pagina FB scrive: “Assurde le richieste dei sindacati, che pretenderebbero che l’unica prova scritta a cui vengano sottoposti i docenti precari fosse estratta da una batteria di test messa a disposizione dal ministero”.
“I sindacati – aggiunge Granato – dimenticano che quella prova non è una preselettiva, ma una prova concorsuale in tutto e per tutto e nella loro miopia non comprendono che per aiutare la categoria dei docenti bisogna fare in modo che il loro ruolo sociale sia riconosciuto anche attraverso una modalità di reclutamento credibile”.
“Il concorso non può ridursi a mera formalità come vorrebbero loro – conclude la senatrice – e perciò invito i sindacati a rivedere le loro posizioni che di sicuro non fanno onore al loro ruolo e alle categorie che dovrebbero tutelare con richieste ben più dignitose”.
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